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Zaino da trekking, qualche suggerimento per prepararlo

Published by
Federico Liberi

State per partire per un trekking ma non sapete come preparare il vostro zaino? Ecco alcuni consigli da seguire per farlo nel modo giusto

Gli scarponi sono pronti, l’attrezzatura è quella giusta e l’abbigliamento è adatto alle condizioni a cui si andrà incontro, ma lo zaino? Preparare uno zaino in modo perfetto risulta essere quasi un’impresa in qualunque contesto possibile, ma quando si parla di trekking in molti entrano in completa confusione. Naturalmente con l’esperienza si diventa molto più bravi, ma per chi si trova a dover affrontare il primo trekking della propria vita, esistono consigli adatti per capire come preparare il proprio zaino nel minor tempo possibile e nel modo migliore? La risposta, per fortuna, è affermativa. Ecco cosa bisogna sapere a questo riguardo.

Come preparare il proprio zaino da trekking in modo eccellente

Preparare uno zaino per andare a fare trekking non è così facile come potrebbe sembrare. Quando si intraprende la prima escursione e si è ancora inesperti, il limite percepito per il carico dello zaino è principalmente determinato dalla sua capacità. Tutti gli oggetti ritenuti utili a casa vengono considerati: maglioni extra, pile di riserva, borracce aggiuntive e magari anche un piccolo fornello per preparare il cibo ogni giorno. Dopo aver chiuso lo zaino, è probabile che ci venga in mente qualcosa di estremamente utile, come un asciugamano, qualcosa per ripararsi dalla pioggia e, perché no, qualche utensile in più per cucinare. Una volta che lo zaino è completamente carico, ci si sente pronti ad uscire di casa, certi di non aver dimenticato nulla di cruciale per l’avventura.

Trekker con lo zaino | Pixabay @InsideCreativeHouse – Montagneracconta

Lo zaino caricato allo stremo, però, può subito far pentire di aver messo dentro tutti gli accessori superflui e che, una volta che ci si trova sul percorso, rendono molto complicata la camminata e rende difficile il superamento dei vari ostacoli. Ecco perché, prima di partire per una grande avventura di trekking, è assolutamente fondamentale capire come riempire il proprio zaino nel modo corretto. Per farlo è assolutamente necessario seguire alcune regole chiave. Ecco quali sono.

Tutte le regole da seguire per preparare al meglio lo zaino per il trekking

1) Cominciamo a selezionare tutto ciò che ci sembra fondamentale e a disporlo ordinatamente per terra o sul letto, in modo da avere un’idea chiara di ciò che riteniamo veramente indispensabile. È necessaria una strategia per valutare l’ingombro e avere una visione completa del quadro.

2) Partiamo dagli oggetti più ingombranti e pesanti. Un trucco è quello di distribuire il peso nella parte inferiore e centrale dello zaino, vicino alla struttura portante e al supporto che si avvolgerà intorno alla vita. Posizioniamo eventuali liquidi sotto, per evitare perdite.

3) È sempre utile avere un asso nella manica, nel nostro caso è una corda sottile e robusta, che può rivelarsi più versatile di quanto si pensi.

4) Disponiamo tutti i capi d’abbigliamento sul letto. Iniziamo a esaminarli e ci sembrano numerosi. Avvicinandoci al letto, eliminiamo almeno il 30/40% senza esitazioni, per una questione di praticità. Preferiamo l’abbigliamento tecnico e funzionale, lasciando a casa quello più alla moda.

5) Avete piegato accuratamente tutti i capi d’abbigliamento e li avete sistemati nello zaino, vero? No, sbagliato! È meglio arrotolarli per risparmiare spazio e ridurre gli spazi vuoti.

6) La pioggia rappresenta una minaccia solo se non si è preparati; è consigliabile avere sempre un sacco impermeabile e una cerata di emergenza, considerando che l’abbigliamento da esterno dovrebbe già essere idrorepellente.

7) Un investimento vantaggioso potrebbe essere un sacco a pelo compatto ma altamente performante, sostituendo quelli voluminosi di qualche anno fa.

8) Il kit di pronto soccorso è imprescindibile. Quando ne avrete bisogno, è essenziale poterlo prendere immediatamente, quindi evitate di nasconderlo in fondo allo zaino e posizionatelo in un punto accessibile, come vicino all’apertura o in una tasca laterale.

9) Un asciugamano può sempre tornare utile, ma evitate quelli da spiaggia e optate per quelli in microfibra, che occupano poco spazio, asciugano bene e si asciugano rapidamente.

10) Sfruttate anche la parte anteriore ed esterna dello zaino. Utilizzate i moschettoni per fissare gli oggetti più leggeri, mantenendo un equilibrio adeguato per evitare squilibri.

11) Ogni spazio ha la sua importanza e una destinazione precisa. Perciò, non dimenticate di sfruttare le tasche frontali e laterali, che possono contenere materiali di pronto utilizzo.

Come scegliere lo zaino migliore per il trekking

Un altro aspetto da considerare fortemente è proprio quale zaino comprare. Lo zaino è il compagno di viaggio di ogni trekker, quindi la sua selezione richiede attenzione, adattandola all’utilizzo previsto e considerando le nostre peculiarità fisiche. Ecco cosa bisogna sapere per scegliere il migliore.

Zaino da trekking | Pixabay @Drepicter – Montagneracconta

Lo zaino non è nient’altro che un “sacco” fissato a una struttura. La differenza sostanziale, pur mantenendo peso e caratteristiche simili, risiede nella configurazione del telaio e dello schienale. I prodotti specializzati per il trekking e l’alpinismo offrono accorgimenti preziosi per migliorare il comfort e la distribuzione del peso sulla schiena.

Sia con strutture interne che esterne, rigide o semi-rigide, consentono di distribuire uniformemente il carico dalle spalle al bacino, sfruttando spallacci sagomati e fasce ventrali ergonomiche, ampiamente imbottiti e realizzati in materiali traspiranti. Negli ultimi anni, le aziende leader si sono focalizzate principalmente sulle schiene, considerate il “ponte” tra la nostra schiena e il contenitore del carico, le quali vengono realizzate con materiali altamente traspiranti, spesso a cellule chiuse per evitare assorbimento di sudore e umidità.

Le schiene variano a seconda della capacità di carico dello zaino: per quelli leggeri e per escursioni giornaliere, lo schienale di solito è un’unica struttura curva, creando uno spazio libero tra il corpo e lo zaino per una massima ventilazione.

Nei modelli per il trekking di più giorni, con carichi più impegnativi, la caratteristica predominante è la presenza di zone di appoggio e ammortizzazione progettate in base alla conformazione anatomica della schiena.

Un dettaglio cruciale riguarda le dimensioni dello schienale: le esigenze di un uomo alto due metri sono diverse da quelle di una donna di un metro e sessanta. Gli zaini di alta qualità sono disponibili in diverse taglie e offrono molte opzioni di adattamento alla schiena.

Inoltre, sul mercato esistono zaini “modulari”, con un corpo principale di ampie dimensioni (spesso oltre i 70 litri) e una parte staccabile (come il cappuccio o la tasca centrale) che diventa un piccolo zaino da 10/12 litri.

Spesso i produttori tendono a sovraccaricare i loro zaini con dettagli e accessori inutili, che poi vengono eliminati per rendere il prodotto più pratico. Cinghie e accessori sporgenti risultano fastidiosi e trasformano lo zaino in un albero di Natale. È fondamentale che il carico sia sempre ben compattato all’interno dello zaino.

Conviene concentrarsi sulla qualità dei materiali e sulla solidità delle cuciture, specialmente sugli spallacci. Tutti gli zaini di marca sul mercato offrono buone garanzie in questo senso. Bisogna fare attenzione alle tasche esterne, evitando volumi eccessivi che possono sbilanciare il carico; le tasche a scomparsa, comprimibili, seguono meglio la sagoma dello zaino.

Federico Liberi

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