Barefooting | Pixabay @recep-bg - Montagneracconta
Vediamo tutto quello che c’è da sapere a proposito del barefooting, la camminata senza scarpe che ha molti benefici per la salute, ma che presenta anche molti rischi
Fare trekking nella natura a piedi nudi offre una sensazione di libertà ed è una moda e uno stile sempre più popolare tra gli escursionisti, sopratutto per tutti i suoi benefici, ma richiede attenzione poiché presenta, come è facilmente intuibile, alcuni rischi. Ecco alcuni consigli importanti per praticare il barefooting in modo sicuro e un’analisi di tutti i suoi benefici.
La pratica del camminare a piedi nudi, conosciuta come barefooting, è diventata sempre più diffusa come una filosofia di vita che promuove il benessere fisico e mentale. Originariamente nata in Nuova Zelanda e ora adottata in tutto il mondo, questa pratica sostiene che l’uso di scarpe possa limitare la percezione sensoriale del terreno e impedire ai piedi di eseguire in modo naturale una serie di movimenti, con possibili conseguenze negative per il corpo e soprattutto per la schiena. Camminare a piedi nudi, invece, permette al corpo di ristabilire il suo equilibrio naturale, rafforzando la muscolatura dei piedi e garantendo una distribuzione adeguata del peso corporeo. Inoltre, favorisce la circolazione sanguigna e linfatica e contribuisce a prevenire problemi come gambe e piedi gonfi. Ma vediamo nel dettaglio tutti i benefici.
Camminare a piedi nudi, sia all’interno della propria casa che all’esterno, quando possibile, permette di ristabilire un legame con se stessi e con la natura, portando benefici significativi per la salute. Questo vantaggio non è limitato agli adulti ma si estende anche ai bambini: camminare a piedi nudi aiuta i più piccoli a sviluppare correttamente l’arco del piede e a stimolare l’attività muscolare. È importante che la superficie su cui si cammina sia fresca, come il parquet durante l’estate, e che sia pulita accuratamente per evitare possibili infezioni.
Per massimizzare i benefici, il posto migliore per praticare barefooting è in natura, con piacevoli passeggiate su prati o lungo la riva del mare. È importante, naturalmente, iniziare gradualmente, con brevi percorsi, e aumentare progressivamente la durata delle passeggiate a piedi nudi man mano che i muscoli si rafforzano.
Passare da intersuole super ammortizzate a un trekking barefoot di più giorni richiede un adeguato adattamento progressivo. I piedi abituati per anni a essere protetti dalle scarpe, infatti, devono gradualmente abituarsi all’ambiente esterno. Prima di tutto, quindi, è importante “mettere su un po’ di suola“.
La pelle della pianta del piede ha bisogno di ispessirsi e la muscolatura delle dita, precedentemente limitata nell’immobilità, deve essere rinforzata. Una sorta di “ginnastica preliminare” è essenziale. Per chiunque voglia avvicinarsi al barefooting, è consigliabile iniziare con brevi percorsi vicino a casa.
Se si vive vicino al mare, camminare sulla sabbia per un paio d’ore a settimana è un ottimo modo per iniziare.Anche i prati dei parchi urbani o le aree erbose delle montagne forniscono un terreno sufficientemente morbido per questo tipo di addestramento. Un’idea divertente e utile per iniziare sono i percorsi sensoriali appositamente progettati, che offrono una varietà di superfici, dalla erba ai sassi, dalle pigne all’acqua. Negli ultimi anni, ne sono stati creati molti in tutta Italia.
È normale che le prime esperienze di barefooting possano suscitare qualche preoccupazione e un po’ di indolenzimento.
Tuttavia, se questa attività vi appassiona, la curiosità di sperimentare e il divertimento vi aiuteranno a superare facilmente questi piccoli ostacoli. Una volta che muscoli e pelle saranno sufficientemente rinforzati e avrete acquisito familiarità con le sensazioni del contatto diretto con il terreno, sarete pronti per affrontare vere e proprie camminate sui sentieri.
Anche in questa fase è consigliabile procedere con cautela, iniziando con percorsi brevi e conosciuti per la loro conformazione del terreno. Anche quando avrete acquisito maggiore esperienza nel barefooting e sarete in grado di affrontare sentieri più lunghi, evitate di sovraccaricarvi con zaini pesanti.
Sebbene la camminata senza scarpe sia naturale e originaria, è importante considerare che muscoli, tendini e articolazioni non sono stati progettati per sostenere il peso di uno zaino da trekking pesante. In queste situazioni, è preferibile indossare scarpe che offrano supporto e ammortizzazione. Non è necessario aderire in modo assoluto e integrale alla filosofia del barefooting. Ci sono persone che preferiscono non esporsi completamente alla libertà e ai rischi associati alla camminata scalza sui sentieri.
Fortunatamente, oggi esistono calzature appositamente progettate per offrire un’esperienza di camminata più naturale. Le aziende specializzate nella produzione di scarpe per corsa, trail running e trekking hanno sviluppato modelli che rispondono a queste esigenze. Queste scarpe si distinguono per la bassa altezza dell’intersuola, che funge da ammortizzatore, e per la loro semplicità, senza elementi tecnologici che modificano o controllano il modo in cui il piede si appoggia.
Le castagne erano spesso chiamate "pane dei poveri" grazie alla loro abbondanza e al loro…
Ecco una guida dettagliata per aiutarti a scegliere la mountain bike giusta per le tue…
Gli appassionati di montagna che raggiungono la Hündeleskopfhütte vengono accolti da un'esperienza culinaria che abbina…
Alcuni fattori possono trasformare un'escursione piacevole in un'emergenza, come spesso accade agli escursionisti non preparati…
In risposta all'aumento degli appassionati di cammini, il Club Alpino Italiano (CAI) ha deciso di…
Il motivo della crescita dell'Everest è un fenomeno chiamato rimbalzo isostatico che si manifesta quando…