Siete amanti del trekking e volete sapere dove andare in Sicilia? Ecco i percorsi assolutamente imperdibili
La fine dell’inverno e la primavera che si avvicina stanno portando temperature sempre più miti, giornate più lunghe, cieli più sereni e soprattutto tanta voglia di tornare a fare trekking sui percorsi più belli del nostro Paese. L’Italia, infatti, da nord a sud, è considerata uno dei luoghi migliori dove poter mettere lo zaino in spalla e fare lunghissime passeggiate nella natura per scoprire la bellezza di incredibili paesaggi di montagna, mare, collina e di ogni altro genere. In questo contesto una delle regioni più belle in cui recarsi è, senza dubbio, la Sicilia. Ecco quali sono i percorsi più belli da non lasciarsi assolutamente sfuggire.
Ecco quali sono i migliori percorsi da trekking in Sicilia
La Sicilia è un’isola che, per via delle sue spiagge incantevoli e del mare cristallino, viene presa in considerazione soprattutto per le vacanze estive, ma in pochi sono a conoscenza del fatto che è anche un paradiso per tutti gli amanti del trekking. Paesaggi mozzafiato che si confondono tra le onde, panorami naturali ricchi di innumerevoli sfumature, grotte misteriose, foreste imponenti e pareti impressionanti: la Sicilia incarna tutte queste meraviglie, rendendola una delle mete più amate in Italia per gli amanti del trekking. Ma vediamo quali sono i percorsi più belli da non perdere per nessun motivo.
Il sentiero dello Zingaro
Il percorso attraverso la riserva naturale offre un’esperienza suggestiva e variegata. Dopo aver ottenuto il biglietto d’ingresso, i visitatori attraversano una breve galleria nella roccia viva, accompagnati dal cinguettio degli uccelli. Lungo il sentiero agevole, si passa accanto a una casetta rurale e al centro visitatori, dove sono esposti manufatti tradizionali realizzati con materiali locali. Gli sforzi dei responsabili per preservare le antiche tecniche di intreccio delle fibre vegetali sono evidenti attraverso dimostrazioni e corsi. Il sentiero principale conduce al museo naturalistico e alla suggestiva Cala Capreria, invitante per un bagno nelle acque cristalline. Proseguendo, si ammira la vegetazione rigogliosa, tra cui la caratteristica palma nana. Lungo il percorso, si raggiungono panorami mozzafiato, come la Cala del Varo, e si scoprono testimonianze dell’antica produzione di manna. Attraverso il paesaggio punteggiato da case rurali e campi coltivati, si apprezza l’antica storia agricola della regione.
I sentieri della Riserva di Capo Rama
Imboccando il sentiero in Via Agli Androni, ci si trova immersi in una rigogliosa vegetazione con ulivi, fichidindia, ginestre e altre specie di asparagi che formano alte siepi lungo il percorso. Superata una chiudenda improvvisata, consigliabile fare una deviazione per ammirare la Cala Rossa sottostante. Proseguendo lungo il sentiero, si costeggia l’area delle piscine del residence Cala Rossa, protetta dalla vegetazione. Il sentiero si snoda lungo il ciglio della falesia, offrendo panorami spettacolari sulla baia di Cala Rossa e sul mare. La vegetazione si dirada, mostrando palme nane, ginestre, asfodeli bianchi e altre piante caratteristiche della zona. Attraverso cartelli informativi, si apprendono informazioni sulla riserva mentre si procede. Dopo aver lasciato una traccia che conduce in un uliveto, si continua lungo il ciglio della falesia, avvicinandosi alla torre di Capo Rama e ammirando la costa della riserva dello Zingaro. Si prosegue su una pista tra Opuntia e fico degli ottentotti fino a raggiungere Cala Porro. Si abbandona la strada asfaltata e si continua su una traccia sterrata. Superate due villette abbandonate, si procede verso la torre, passando tra palme nane fino a raggiungere un bivio. Si prosegue verso la torre e si ammirano i panorami circostanti. Si ritorna al bivio e si prende la diramazione che conduce al sentiero geologico, dove si possono osservare fossili tra le rocce. Ritornati sul sentiero principale, si procede verso una strada asfaltata, la si segue per un tratto e poi si prende un sentiero che conduce ad un’area aperta dominata da piante erbacee. Si ritorna al punto di partenza seguendo il sentiero a ritroso.
Le Gole di Tiberio
Nelle suggestive Madonie, immagini di fitti boschi, prati aperti e cime innevate evocano un paesaggio montuoso senza pensare all’abbondanza d’acqua. Tuttavia, in una valle tra Castelbuono e San Mauro Castelverde, si cela un luogo unico: le Gole di Tiberio. Scavate dall’impetuoso fiume Pollina nel corso di milioni di anni, queste gole sono un capolavoro naturale con pareti che si innalzano fino a 15-20 metri. Esplorare questo canyon in miniatura, noto anche come “Mirìcu”, è un’esperienza straordinaria. Le sue pareti levigate offrono scorci mozzafiato mentre ci si addentra in questo angusto passaggio. Attraversare le gole su un piccolo canotto regala visioni uniche: dalle pareti che sembrano chiudersi per poi lasciar filtrare la luce, ai giochi di riflessi sull’acqua cristallina. Le gole sono abitate da una varietà di vita selvatica, come uccelli, anguille e granchi di fiume, che indicano la purezza dell’acqua. Oltre alla bellezza visiva, si possono osservare fossili antichi di gasteropodi, testimonianza di una storia millenaria incisa nella roccia. Attraversare le gole a nuoto è sconsigliato per la corrente pesante, ma l’esperienza in canoa permette di godersi appieno questo meraviglioso spettacolo naturale.
Trekking verso la Fossa di Vulcano
Questo itinerario conduce verso una vetta speciale: il Gran Cratere dell’isola di Vulcano, noto anche come Fossa di Vulcano. Nonostante i suoi modesti 391 metri di altezza, è stato testimone di forti eruzioni e sconvolgimenti che hanno incantato l’immaginazione dell’uomo, identificandolo come la porta dell’inferno o la fucina di Efesto, il dio del fuoco. Ancora oggi, le fumarole attive conferiscono al luogo un aspetto dantesco, ma nelle giornate limpide, la vista si estende fino a luoghi lontani, regalando colori intensi. L’escursione inizia dal porto di Levante e non è particolarmente impegnativa. Già l’arrivo al porto offre un’esperienza unica: un grande faraglione dai colori vibranti e un odore sulfureo che caratterizza l’aria. Il sentiero verso il cratere offre panorami spettacolari, con la vegetazione che contrasta con le ceneri vulcaniche. Superata la macchia di ginestre, si raggiunge il Piano delle Fumarole, dove si avvertono i primi fumi del vulcano. Poco dopo, si giunge sull’orlo del cratere, un vasto imbuto circolare con esalazioni di fumo. Un sentiero scende verso il fondo, ma è estremamente pericoloso a causa delle esalazioni letali. È consigliabile invece fare il periplo del cratere con molta prudenza, godendo delle viste panoramiche mozzafiato che si aprono su tutte le Eolie e sulla costa settentrionale della Sicilia, con l’Etna sullo sfondo.