Il Friuli-Venezia Giulia è una vera e propria perla del nostro Paese che nasconde trekking incredibili amati da moltissimi appassionati
Il Friuli-Venezia Giulia è un vero paradiso di escursioni, trekking e passeggiate da effettuare su sentieri panoramici, tra laghi, borghi e cascate. Tanti appassionati si recano in questi luoghi alla ricerca di percorsi unici, ma, per facilitarvi il compito, abbiamo stilato una guida sui migliori 10 assolutamente da non perdere. Ecco quali sono.
I migliori 10 percorsi di trekking da provare in Friuli-Venezia Giulia
Esplorare il Friuli-Venezia Giulia attraverso escursioni è un’esperienza straordinaria per immergersi nella natura incontaminata di questa regione. I percorsi del Tarvisiano e delle Alpi Giulie, delle Alpi e Prealpi Carniche e delle Dolomiti Friulane ti guideranno attraverso maestose cime, vallate estese e boschi lussureggianti. Qui puoi ammirare i panorami, i colori e i profumi unici che solo il trekking nel Friuli-Venezia Giulia può offrire.
Esplora gli scenari incantati dei Laghi di Fusine, vicino al confine sloveno, o immergiti nella natura degli alpeggi dell’Altopiano del Montasio, rinomato per il suo prelibato formaggio omonimo.
Nel cuore del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, scenari spettacolari come il canyon della Forra del Cellina, con le sue rocce calcaree che si ergono sulle acque cristalline del torrente, e il celebre Lago di Barcis, noto per le sfumature cangianti dalle tonalità di verde smeraldo a turchese, ti aspettano.
Ma vediamo quali sono i migliori percorsi escursionistici da provare.
Pal Piccolo. L’escursione al Pal Piccolo è un imperdibile nella tua lista “Cosa fare in Friuli”. Celebre per gli scontri della Prima Guerra Mondiale tra l’esercito italiano e austriaco, ora è un museo a cielo aperto preservato da entrambe le nazioni. Camminare tra le trincee ti permetterà di immaginare la vita quotidiana durante la guerra e salutare cordialmente i visitatori austriaci rifletterà sulla nostra fortuna di essere europei uniti. Parti dal Passo di Monte Croce Carnico, scegliendo il versante italiano a sud (sentiero CAI 401) o quello austriaco a nord. In estate, consiglio di fare un anello salendo dall’Austria e scendendo dall’Italia per affrontare la salita con meno calura. Se preferisci evitare la camminata, segna comunque il Pal Piccolo nella lista di cose da fare in Friuli e visita il museo dedicato alla Grande Guerra a Timau, il paese prima del confine. Per un’esperienza più estesa, prolunga il trekking fino al Pal Grande e al Freikofel, dove troverai anche rifugi della Prima Guerra Mondiale. Se desideri percorrere l’intero itinerario a piedi, puoi iniziare la gita da Timau.
Laghi di Fusine. Se cerchi informazioni sulle passeggiate in Friuli-Venezia Giulia, i Laghi di Fusine saranno sicuramente menzionati, e con ragione. Perché visitarli? Semplicemente perché sono splendidi. Potrebbe sembrare una risposta ovvia, ma è la pura verità. Ogni volta che si visita Fusine, l’estasi è inevitabile. Nella zona, troverai diverse escursioni, tra cui alcuni dei sentieri più belli in Friuli-Venezia Giulia:
– Giro del lago inferiore di Fusine
– Giro del lago superiore di Fusine e Alpe del Lago
– Giro di entrambi i laghi
– Salita al Rifugio Zacchi (e oltre)
Date le meraviglie del luogo, è possibile che ci sia affollamento, soprattutto in autunno quando diventa una destinazione prediletta per ammirare i colori del foliage.
Altopiano del Montasio. Montasio evoca immediatamente il Friuli-Venezia Giulia, rispondendo a due domande fondamentali: cosa fare e cosa mangiare in questa regione. Oltre ad essere il formaggio più famoso e rappresentativo, Montasio è anche una località che offre incredibili escursioni sia in estate che in inverno.
Lago Volaia. Come il Pal Piccolo, il Lago Volaia si trova al confine con l’Austria, ma in realtà si estende sul territorio austriaco. Nonostante ciò, i friulani lo adorano tanto che è una delle località più menzionate sul mio profilo Instagram, e visitandolo capirai facilmente il motivo. La partenza è dal Rifugio Tolazzi a Collina di Forni Avoltri. La camminata per raggiungere il Lago Volaia è abbastanza semplice, percorribile sia su strada forestale che su sentiero CAI 144 in circa due ore.
Il paesaggio, seppur brullo e malinconico, riserva la sorpresa di due rifugi:
– Il Lambertenghi-Romanin in Italia, attualmente chiuso per ristrutturazione
– Il Wolayerseehütte in Austria, con una terrazza panoramica sul lago spettacolare.
L’escursione al Lago Volaia è un’ottima idea per chiunque, sia per i principianti che per i più esperti, offrendo un’esperienza suggestiva tra le prime camminate in Friuli-Venezia Giulia.
Monte Matajur. Passando dal confine con l’Austria a quello con la Slovenia, il Monte Matajur è la dimostrazione che i confini sono solo immaginari. Sovrastando Cividale del Friuli, la sua cima, adornata dalla chiesetta del Cristo Redentore, si presenta completamente erbosa con una caratteristica forma di piramide “arrotondata” visibile da gran parte della pianura friulana.
L’ascesa al Monte Matajur è una delle escursioni più amate in Friuli, offrendo una salita rapida e agevole che regala una vista a 360° sulle montagne circostanti, sulla pianura e, nelle giornate più limpide, persino sul mare. Questa meta è ideale per tutto l’anno, con differenze notevoli tra estate e inverno.
Grazie alla facilità del sentiero, alla veloce ascesa e al panorama privo di alberi, il Matajur è particolarmente adatto per ammirare l’alba e il tramonto.
Campanile di Val Montanaia. In Friuli-Venezia Giulia, numerosi campanili adornano il panorama, ma due spiccano per la loro fama.
Uno è il maestoso Campanile di Mortegliano, un vero gigante con i suoi 113 metri, simbolo dell’orgoglio della Bassa Friulana.
Il secondo, di cui parleremo, è il Campanile di Val Montanaia. Confesso di non esserci mai stata, ma la seguente descrizione e la splendida foto in alto sono fornite gentilmente da Stefano.
Da Maniago, intraprendi il percorso verso Barcis e poi Cimolais. Prosegui lungo la strada della Val Cimoliana fino al suggestivo Rifugio Pordenone.
Partendo dal Rifugio Pordenone, imbarcati sul sentiero CAI 353, che, con qualche curva attraverso il bosco alle spalle del rifugio, ti condurrà al di fuori della vegetazione, inerpicandoti sul fondale sassoso della Val Montanaia.
La salita si estende per 2,5 km, con un dislivello positivo di 800 metri. Tuttavia, lo sforzo viene ampiamente ripagato dalla magnifica vista del Campanile di Val Montanaia e del suggestivo Bivacco Perugini, situato a 2060 metri di altitudine.
Rifugio Giaf. La passeggiata che conduce al Rifugio Giaf è davvero accessibile a tutti. Persino le mie gambe hanno intrapreso questo percorso quando avevo appena tre anni (ci sono le prove!).
Il rifugio è facilmente raggiungibile sia seguendo il sentiero CAI 346 che percorrendo la strada forestale, e la differenza di percorrenza tra le due opzioni è minima. Questa accessibilità lo rende particolarmente popolare nei mesi estivi.
Per coloro che desiderano esplorare ulteriormente e hanno la capacità di camminare di più, il Rifugio Giaf offre un ottimo punto di partenza per diverse escursioni nelle Dolomiti Friulane, tra cui:
– Casera Val Binon
– Anello Bianchi
– Forcella Scodovacca
Per chi ha una resistenza maggiore e vuole vivere un’esperienza di più giorni, il Rifugio Giaf costituisce una tappa fondamentale dell’Anello delle Dolomiti Friulane.
Val Alba e Val Aupa. È vero, la Val Alba e la Val Aupa meritano di essere menzionate tra le camminate da fare, poiché sono selvagge, isolate e poco frequentate, fungendo da cuscinetto tra la Carnia e il Tarvisiano. Spesso trascurate, queste vallate offrono veramente camminate in Friuli-Venezia Giulia di una bellezza straordinaria, con diverse difficoltà.
Ecco alcune suggerite:
– Stavoli di Moggio (Difficoltà T)
– Moggessa di Qua e Moggessa di Là (Difficoltà E)
– Rifugio Grauzaria (Difficoltà E)
– Bivacco Bianchi (Difficoltà E+)
Questa zona è perfetta per chi ama luoghi senza fronzoli e la natura incontaminata. Personalmente, sono sempre entusiasta quando organizziamo qualcosa nei dintorni di Moggio. Trovare paesi raggiungibili solo a piedi, abbandonati tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e il terremoto del 1976, mi affascina e allo stesso tempo mi suscita nostalgia per la trasformazione di queste zone, una volta abitate, in autentiche fortezze della natura selvaggia.
Val Resia. La Val Resia va oltre la definizione di una semplice vallata del Friuli Venezia Giulia. È un mondo a sé, con lingua e tradizioni completamente diverse dal resto della regione.
Ecco alcuni sentieri da esplorare:
– “Pusti gost” (Sulle tracce del passato): un incantevole percorso ad anello che conduce a un altopiano con stavoli. Circa dieci chilometri e un dislivello positivo di 700 metri, adatto a bambini più grandi.
– La Camminata a Malga Coot è una delle escursioni più semplici in Val Resia, con solo 200 metri di dislivello partendo dal parcheggio. Se vuoi prolungare la passeggiata, è possibile iniziare leggermente più in basso fino a Casera Berdo per poi scendere alla malga. Malga Coot è aperta di solito tutti i giorni da giugno a settembre e i weekend di maggio e ottobre. Prenotazione consigliata.
– L’Anello Bivacco Costantini e Monte Guarda (che passa anche per Malga Coot) offre una vista panoramica dalla cima sulla Val Resia e parte del percorso dell’Isonzo.
– “Ta lipa pot” (Il bel sentiero in resiano): un facile percorso ad anello adatto anche ai bambini, lungo circa 10 km con un dislivello positivo di circa 150 metri. Molto frequentato in estate.
Come la Val Alba e la Val Aupa, anche la Val Resia potrebbe intrigarti come location per le tue camminate in Friuli-Venezia Giulia, specialmente se ami luoghi appartati dove la natura può prosperare rigogliosa.
Val Rosandra. Con la Val Rosandra si chiude questa carrellata di camminate in Friuli-Venezia Giulia. La Val Rosandra è il punto di contatto tra il territorio alpino e il mare. La vallata si sviluppa attorno al corso dell’omonimo fiume ed è caratterizzata da vaste aree boschive e miti che si alternano a ghiaioni aridi e freddi. Quando poi raggiungerai un’altura o un punto panoramico, troverai il mare a pochi passi da te.
La Val Rosandra è anche considerata la porta d’ingresso della Bora.