Siete amanti del trekking e volete sapere dove andare in Calabria? Ecco gli itinerari assolutamente imperdibili
In queste giornate invernali, con febbraio che ci sta facendo intravedere qualche sprazzo di primavera, finalmente molti appassionati di trekking possono ricominciare a seguire i sentieri più belli del nostro Paese. Se si pensa alla Calabria, naturalmente, la maggior parte delle persone pensa alle vacanze estive, al mare e alle bellissime spiagge di questa regione, ma non è solo questo. La Calabria, infatti, presenta anche molti percorsi per il trekking, tutti bellissimi e affascinanti, immersi in location mozzafiato. Vediamo quali sono i migliori.
Paesaggi mozzafiato che si tuffano tra le onde del mare cristallino, panorami naturali ricchi di innumerevoli sfumature e colori, grotte misteriose, foreste imponenti e pareti impressionanti: la Calabria presenta tutte queste meraviglie uniche, rendendola una delle mete più gettonate in Italia per gli amanti del trekking. La Calabria non è solo un rifugio estivo, ma un autentico paradiso per chi cerca avventura ed emozioni, immergendosi nella sua natura incontaminata. Tuttavia, è essenziale notare che non tutti i sentieri sono adatti ai meno esperti, pertanto è sempre consigliabile informarsi accuratamente prima di intraprendere un percorso specifico. Esploriamo ora alcuni dei migliori trekking da fare in Calabria.
Tra le foreste dell’Appennino cosentino e le coste del Mar Tirreno, tra la Sila e lo Ionio, si estende un suggestivo itinerario che ripercorre le terre che videro nascere San Francesco da Paola e ne segnarono la vita. Emergendo tra la vegetazione, si erge un imponente santuario di color sabbia, sostenuto da un grande muraglione ad archi. Dietro la sua elegante facciata barocca e rinascimentale, spicca un campanile squadrato, tipico dei borghi della Calabria tirrenica. Questo è il Santuario di San Francesco di Paola, un luogo sacro immerso nella natura, circondato dalle cime degli Appennini e costruito sul sito dove il santo fondò una cappella dedicata a San Francesco d’Assisi nel 1435. Qui si trova il cuore del Cammino di San Francesco da Paola, un percorso articolato in 12 tappe e 3 “sotto-sezioni”, che svela tutta la bellezza della natura della Calabria settentrionale. Le colline di San Marco Argentano segnano l’inizio di questo cammino, nel convento dove il giovane Francesco fu condotto dai suoi genitori nella speranza di una guarigione dall’infezione all’occhio.
Il Sentiero del Brigante, insieme al Cammino di San Francesco da Paola, rappresenta uno dei 44 itinerari di trekking inclusi nell’Atlante dei Cammini. Questi percorsi, promossi dal Mibact, costituiscono una rete di sentieri naturalistici, culturali e religiosi che attraversano l’Italia da nord a sud. Percorrere questo lungo sentiero significa non solo seguire le tracce dei briganti che si nascondevano nei boschi per sfuggire alla cattura, ma anche scoprire luoghi spesso dimenticati. Un viaggio a piedi lungo 140 km, dalle montagne dell’Aspromonte alle Serre vibonesi, alla scoperta di una Calabria selvaggia e autentica. L’itinerario, tracciato alla fine degli anni ’80 dal Gruppo Escursionisti d’Aspromonte (GEA), è suddiviso in sette tappe: inizia da Gambarie e termina a Mongiana, dove hai la possibilità di continuare verso nord fino a Serra San Bruno o verso sud fino a Bivongi/Stilo.
L’itinerario proposto si adatta a tutti i tipi di viaggiatori, risultando ideale anche per gli appassionati di mountain bike, e regala esperienze suggestive soprattutto in autunno e primavera. Dopo aver superato il centro abitato, il percorso si snoda lungo la strada che conduce al vasto pianoro di Campolongo. Nei pressi di questo, nella località Timpone del Pino, è possibile ammirare alcuni esemplari di pino loricato, una peculiarità unica e rara del Parco Nazionale del Pollino. Continuando lungo la stradella forestale che porta a Piano di Novacco, dopo poche centinaia di metri si raggiunge una radura. Da qui, si segue il sentiero sulla destra che si addentra nel fitto bosco della valle Palermo e si procede lungo lo stretto canalone, scalando alcuni tornanti. Giungendo all’inizio del Piano di Caramolo, un altro pianoro dalle caratteristiche carsiche, si supera un cancello demaniale e si devia a destra, seguendo il sentiero segnato che conduce in circa 30 minuti sulla cima del monte Caramolo (1827 metri). Dalla cima si ammira uno scenario mozzafiato che abbraccia l’intera catena del Pollino, con le aspre montagne che si stagliano nell’alta valle del fiume Coscile a nord-est e le maestose cime del gruppo del Cozzo del Pellegrino a sud-ovest. Dopo il ritorno al cancello, si riprende il sentiero e si prosegue lungo la suggestiva stradina forestale che conduce, poco più avanti, al rifugio non custodito di Piano di Caramolo.
Giungendo alla Sila Grande, si è subito avvolti da un ambiente naturale unico nel suo genere, un’esperienza che difficilmente si riscontra altrove nella nostra penisola. Questo territorio regala un clima rilassante e invita a esplorare la natura per ore, mantenendo sempre un contatto diretto con essa. Nei pressi del suggestivo lago Cecita, il Centro Visite del Parco Nazionale della Sila offre numerose opportunità di immersione nella natura, tra cui il Sentiero del Cupone. Prima di intraprendere la passeggiata, è consigliabile esplorare le ricchezze culturali e naturalistiche dell’altopiano della Sila. Ciò può includere la visita al Museo Naturalistico, al Parco Geologico, all’antica segheria e all’Orto Botanico, che è accessibile anche per non vedenti e diversamente abili. All’ingresso del Centro Visite, si viene guidati verso l’inizio dei sentieri tematici nr 1 e 2, che si snodano lungo la strada immersa nel bosco.
Le Cascate Maesano, conosciute anche come Cascate dell’Amendolea, rappresentano il legame tra due realtà contrastanti dell’Aspromonte, che contribuiscono al suo fascino unico: la delicata brezza delle marine e l’imponente mole delle montagne. In questo paradiso d’acqua, si offre un’esperienza di trekking nel cuore di questo paesaggio incantevole. L’Aspromonte, custode di una natura selvaggia, offre torrenti e cascate spettacolari. Tra queste spiccano le Cascate Maesano, note anche come Cascate dell’Amendolea. Il paesaggio, profondamente legato all’elemento acqua, è solcato da fiumare che non hanno una sorgente definita; i loro alvei, in prossimità della foce, assumono dimensioni impressionanti, come nel caso dei torrenti Melito, Bonamico e appunto Amendolea. Quest’ultimo, nel suo tragitto verso la costa, attraversa i suggestivi boschi dell’Aspromonte, alimentato dal fiume Menta, oggi sbarrato da una grande diga. Si tratta di uno spettacolo della natura calabrese poco conosciuto nel resto d’Italia, ma che merita di essere scoperto attraverso un emozionante trekking per coloro che desiderano immergersi nella bellezza di una natura incontaminata.
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