Non solo pizza: anche la pinsa vuole la sua parte! Ecco alcune imperdibili ricette per questo gustoso piatto romano
La pinsa romana è una ricetta tipica del Lazio, che affonda le sue radici nel cuore della tradizione capitolina. Originatasi fuori dalle mura della città eterna, questa delizia culinaria ha una storia affascinante, che ai tempi in cui i contadini erano soliti macinare personalmente i vari cereali e impastarli con acqua e erbe aromatiche. Con beneplacito dei partenopei, la pinsa può essere considerata una sorta di antenata della pizza napoletana, dalla quale si differenzia principalmente per la sua forma unica, ovale o rettangolare, e per il particolare processo di lievitazione che dona alla sua base una combinazione straordinaria di croccantezza all’esterno e morbidezza all’interno.
Gli ingredienti della pinsa romana sono quelli tradizionali degli impasti lievitati, ma la vera particolarità della ricetta risiede nei lunghi tempi di lievitazione, che vanno dalle 24 alle 150 ore. Questi tempi prolungati conferiscono alla pinsa una digeribilità eccezionale e una fragranza straordinaria, molto diversa dai classici lievitati da forno. Pertanto, ti forniamo alcune indicazioni pratiche su come realizzare una pinsa romana fatta in casa, con diverse e succulenti varianti tutte da provare e gustare!
Ricetta pinsa romana classica
Ingredienti
- 1 kg di farina per pinsa
- 7 gr di lievito di birra fresco
- 750 ml di acqua fredda di frigo
- 20 gr di sale fino
- 20 ml di olio EVO
- Semola di grano duro rimacinata q.b.
Preparazione
Primo impasto e lievitazione
In una ciotola capiente, versa la farina per la pinsa e sbriciola il lievito di birra fresco. Aggiungi gradualmente l’acqua – circa 700 gr –, mescolando con un cucchiaio fino a quando la farina non la assorbe completamente. Quindi, trasferisci l’impasto sul piano da lavoro e inizia a impastare. Una volta terminato, sposta tutto all’interno di una ciotola, praticando sull’impasto tre incisioni per agevolare l’assorbimento degli altri ingredienti. A questo punto, aggiungi il sale, l’olio e i restanti 50 g di acqua fredda poco alla volta, continuando a impastare. Lavora l’impasto a mano in ciotola per alcuni minuti per garantire una distribuzione uniforme degli ingredienti. Se preferisci, puoi trasferire l’impasto sul piano di lavoro e dargli alcune pieghe per renderlo più liscio. Quindi, coprilo con un canovaccio e lascialo riposare in ciotola per circa 15 minuti. Dopo il riposo, spolvera il piano di lavoro con un altro po’ di farina, per poi iniziare a lavorare l’impasto in questo modo: prendine il bordo e piegalo verso il centro, fino a quando non diventa più liscio. Quindi, ribaltalo nuovamente e forma una palla, assicurandoti di sigillare bene la chiusura. Ora trasferisci l’impasto in una ciotola precedentemente oliata, coprilo con pellicola trasparente e lascialo lievitare a temperatura ambiente fino a quando avrà raddoppiato di volume, circa 2 ore. Successivamente, metti l’impasto in frigorifero per un periodo compreso tra le 24 e le 48 ore.
Secondo impasto e cottura
Una volta terminato il periodo di riposo in frigo, l’impasto sarà gonfio e leggero. Prepara una ciotola con della semola e inizia a creare le porzioni di impasto da 250-300 g con le mani leggermente inumidite. Prendi ogni pezzo di impasto e posiziona la parte liscia sulla semola, quindi procedi a chiudere il panello in questo modo: piega il lembo più vicino a te verso il centro dell’impasto, poi ripeti lo stesso passaggio con il lembo opposto, e infine usa il pollice e l’indice per sigillare come se stessi creando una cucitura. Ora, gira il panello di 180° e ripeti la procedura: piega il lembo inferiore verso il centro, successivamente quello superiore, quindi sigilla con le dita. Prendi la porzione sigillata, ribaltala sul piano di lavoro e ruotala con entrambe le mani, eseguendo movimenti rotatori verso di te per assicurarti che la parte sigillata con il pollice e l’indice sia ben chiusa. Posiziona il panello su un vassoio con la parte liscia rivolta verso l’alto. Ripeti lo stesso processo per gli altri pezzi di impasto, mantenendoli separati.
Lascia che le porzioni lievitino a temperatura ambiente per circa 3-4 ore, finché non raddoppiano di volume. Una volta completata la lievitazione, prendi uno dei panelli e mettilo su un piano di lavoro spolverato abbondantemente con la semola. Quindi, inizia a schiacciare l’impasto partendo dal bordo più vicino a te e procedendo verso l’alto o dall’alto verso il basso. Durante questa operazione, tieni le dita quasi parallele al piano di lavoro, in modo che l’aria si distribuisca uniformemente sull’impasto. Trasferisci l’impasto sulla pala leggermente spolverata di semola, conferendogli una forma a ovale, con dimensioni di circa 33-35 cm di lunghezza e 20-22 cm di larghezza. Inforna la pinsa per circa 7-8 minuti in modalità grill alla massima potenza, posizionandola sulla pietra refrattaria. A questo punto, per il condimento classico della pinsa, cospargila di passata di pomodoro e aggiungi alcune fettine di mozzarella. Quindi, inforna nuovamente per 2-3 minuti in modalità grill, o fino a quando la mozzarella si fonde, per poi completare a piacere con ricotta grattugiata e foglioline di basilico.
Varianti per la pinsa romana
Pinsa romana alla parmigiana
Per preparare il condimento “alla parmigiana”, inizia lavando e affettando le melanzane. Successivamente, tagliale a cubetti e passale nella farina, eliminando l’eccesso. Poi, friggi i cubetti di melanzane in olio caldo a 170°C fino a doratura e scolali man mano su un vassoio foderato con carta per fritti. Nel frattempo, prepara la passata di pomodoro, aggiungendo un filo d’olio e sale secondo i tuoi gusti, e taglia la mozzarella a striscioline. A questo, inforna l’impasto della pinsa per circa 7-8 minuti in modalità grill alla massima potenza, per una precottura. Successivamente, distribuisci la passata di pomodoro, seguita dalle striscioline di mozzarella e i cubetti di melanzane fritte. Inforna nuovamente per 2-3 minuti in modalità grill, o fino a quando la mozzarella si fonde completamente.
Pinsa nocciole, tartufo, noci e pecorino
Per questa variante insolita e saporita della pinsa, ti consigliamo di utilizzare nocciole delle Langhe e di tostarle sul momento, per poi tagliarle al coltello per ottenere la massima freschezza e aroma. Invece, per quanto riguarda il tartufo, in mancanza di quello fresco, lo puoi sostituite con una crema tartufata o con un olio al tartufo di buona qualità. Infine, per rendere il sapore della pinsa ancora più straordinario, guarnisci aggiungendo losanghe di porcino saltate in padella.
Pinsa cipolle caramellate e gorgonzola
Come prima cosa, inizia sbucciando le cipolle e tagliandole a rondelle non troppo sottili. Poi, disponi un primo strato di cipolle in una ciotola e sala la superficie, quindi forma un altro strato e sala nuovamente. Continua in questo modo fino a esaurire tutte le cipolle, coprendo infine la ciotola e lasciando riposare per 5-10 minuti. Nel frattempo, in una piccola ciotolina, fai sciogliere lo zucchero nell’aceto, creando un condimento dolcificato. Ora, disponi le rondelle di cipolla su tutta la superficie della pinsa. Spennella le cipolle con il condimento di aceto dolcificato e condiscile con un filo di olio. A questo punto, cuoci la pinsa in forno ventilato preriscaldato a 200°C per 8-10 minuti, fino a quando la superficie è dorata e le cipolle sono morbide e caramellate. Infine, sforna la pinsa e aggiungi tocchetti di gorgonzola e qualche ciuffo di maggiorana come tocco finale.
Pinsa zucca, fontina e speck
Per iniziare, salta in una padella con poco olio e timo fresco la zucca fino a che non è leggermente dorata e morbida. Ora, sulla base della pinsa precotta in forno per qualche minuto, posiziona delle fette di fontina, aggiungi la zucca ancora tiepida e concludi con una dadolata di speck. Infine, finisci di cuocere la pinsa in forno caldo a 200 gradi per circa 10 minuti, o comunque fino a quando la pinsa non sarà croccante all’esterno, ma morbida all’interno.