Orsi problematici, in Trentino approvata una legge che permette di ucciderne otto all’anno

È stato approvato in Trentino il disegno di legge che regolamenta l’abbattimento, da parte dell’amministrazione, di un massimo di otto orsi problematici l’anno per i prossimi tre anni. 

Lo ha annunciato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti: “Come avevamo promesso ieri sera, in consiglio provinciale, abbiamo approvato la legge che prevede l’abbattimento di 8 orsi pericolosi all’anno in Trentino per i prossimi tre anni. La nostra priorità è garantire la sicurezza dei trentini e tutelare gli allevamenti e le aziende agricole di montagna“, si legge in un post su Facebook. “La pubblica amministrazione – continua Fugatti – non può fare un passo indietro rispetto alla tutela delle persone e della sicurezza pubblica: gli orsi pericolosi vanno abbattuti”.

In Trentino si possono uccidere fino a 8 orsi problematici

Secondo l’assessore Roberto Failoni che ha firmato il ddl, non si tratta di “una legge populista, come le opposizioni hanno provato a dire, ma una risposta concreta ai problemi dei trentini. La soddisfazione è tanta”. “Gli obbiettivi della legge sono chiari – ha spiegato – contenere il trend di crescita della popolazione di orso in Trentino e dare garanzia di sicurezza alla popolazione trentina. Chi vive nelle valli in cui ci sono gli orsi capisce perfettamente il senso e la necessità di questa norma”.

Orsi in Trentino
Orsi in Trentino -Pierre Teyssot/ AGF – Montagneracconta.it

 

Le nuove regole prevedono la facoltà di uccidere al massimo due femmine e due maschi adulti, oltre a quattro individui subadulti (già sviluppati, ma non ancora in grado di riprodursi): “Quella di oggi è una giornata simbolo per la comunità trentina”, ha commentato l’assessore Roberto Failoni. Il via libera è arrivato con due “No”, 11 astenuti 19 “Sì”.

La discussione che ha anticipato il voto è stata condotta in Aula a porte chiuse perché all’esterno del palazzo che ospita il Consiglio Provinciale non sono mancati i momenti di alta tensione tra le associazioni e i movimenti animalisti da una parte e le forze dell’ordine a presidio dell’ingresso della sede.

La fase di approvazione del provvedimento è stata accompagnata da diverse polemiche soprattutto da parte di alcune associazioni animaliste contrarie all’abbattimento: alcuni attivisti hanno tentato di fermare la discussione in aula, ma sono stati bloccati dalla polizia

In una nota l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ha definito il provvedimento “una vergogna” e promesso battaglia: “Non permetteremo che dopo M90 altri sette orsi vengano uccisi. Ci rivolgiamo alla premier Giorgia Meloni per chiedere al Governo di intervenire e impugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale, affinché si pronunci sullo scempio normativo voluto da Fugatti per armare i fucili contro gli orsi. Orsi che, fino a prova contraria, sono ancora una specie particolarmente protetta dalle norme europee e da quelle italiane. Chiediamo che il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, faccia da capofila in questo intervento del Governo, un atto che consideriamo necessario, un dovere morale e istituzionale da parte del Governo. Ministro che recentemente aveva finalmente preso posizione sulla necessità di una seria politica di prevenzione da parte della Pat, come nel caso dell’adozione a tappeto dei cassonetti anti-orso”.

Il DDL “ursicida” – continua Enpa – “è un provvedimento di inaudita crudeltà che autorizza a sparare nel mucchio e che rappresenta una serie e concreta minaccia alla conservazione della specie. Come Enpa ci mobiliteremo in ogni sede e con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Per questo se il Governo non intendesse impugnare questa orribile ed inaccettabile legge siamo già pronti a rivolgerci all’Unione Europea. E questo, ovviamente, significherebbe la probabile apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia per la violazione della Direttiva Habitat. Una scelta quindi che, non solo affermerebbe la colpevole inerzia dei nostri politici  ma comporterebbe, anche, pesanti conseguenze per i cittadini italiani che sarebbero esposti alle salatissime multe di una procedura di infrazione. Un insulto ai numerosissimi italiani che amano gli animali e che vorrebbero che piuttosto il Governo cambiasse rotta e adottasse una serie politica di tutela”.

Con la nuova legge sarà definito annualmente il numero di capi problematici da abbattere ai sensi del Pacobace (il Piano d’azione nazionale) sulla base di valutazioni tecnico – scientifiche e previo nulla osta (necessario ma non vincolante) di Ispra.

Il testo conferma poi che spetta al presidente della Provincia la possibilità di disporre l’abbattimento dei singoli esemplari problematici, quale misura di sottrazione permanente all’ambiente naturale.

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