Dove sono? Che cosa rappresentano e che messaggio vogliono trasmettere? Attenzione però: le scalate non sono per tutti
Nell’arco alpino del Nord-est esiste da alcune decadi un’opportunità unica per gli amanti della montagna: il completamento di una collezione speciale di vette simboliche e impegnative conosciute come “60 Cime dell’Amicizia”. Questa idea è emersa per la prima volta nel 1953 e ha coinvolto tre sezioni di club alpini dai paesi interessati: l’Österreichischer Alpenverein di Villaco in Austria, il Club Alpino Italiano di Gorizia e il Planinska Sveza Slovenije di Lubiana in Slovenia.
Le 60 Cime dell’Amicizia rappresentano una raccolta di vette in tre regioni alpine che in passato avevano confini politici diversi ed erano coinvolte in periodi storici conflittuali. Questo progetto è un simbolo di amicizia e cooperazione tra le popolazioni di queste regioni alpine, enfatizzando l’importanza di superare le divisioni storiche attraverso la passione comune per la montagna.
L’elenco delle 60 cime è suddiviso equamente tra Italia, Austria e Slovenia. I partecipanti possono richiedere un libretto specifico da una delle tre sezioni coinvolte. Man mano che salgono queste montagne, possono ottenere dei timbri presso cassette rosse poste sulle vette per documentare le loro conquiste.
Questo progetto promuove l’amicizia tra le nazioni attraverso la montagna e la condivisione di esperienze alpinistiche. Ogni anno, nella prima settimana di settembre, viene organizzata una popolare Festa dell’Amicizia sul Monte Forno (Dreiländereck in tedesco, Pec in sloveno) per celebrare questa iniziativa e promuovere ulteriormente la fratellanza tra i popoli.
Oltre a un obiettivo personale e gratificante per gli alpinisti, questa iniziativa offre un potente messaggio di pace e cooperazione tra le nazioni alpine, specialmente in un momento in cui il mondo è testimone di conflitti globali. Le “60 Cime dell’Amicizia” celebrano anche la diversità culturale e linguistica delle regioni coinvolte. Rappresentano un modo per onorare e preservare le tradizioni di ciascuna regione, mentre promuovono la comprensione e la comunicazione tra le culture.
È importante notare che queste cime non sono solo facili obiettivi. L’elenco comprende molte vette impegnative, tra cui diverse “tremila”, come il Grossglockner, che richiedono abilità tecniche. Pertanto, completare questa collezione rappresenta una sfida significativa per gli alpinisti e sottolinea la determinazione necessaria per superare tali sfide. Questo progetto è un esempio di come la passione per la montagna possa unire le persone e superare le divisioni storiche.
L’elenco delle 60 cime
Italia: Monte Amariana (1905 ), Creta Grauzaria (2065 m), Monte Sernio (2187 m), Zuc dal Bôr (2195 m), Monte Avanza (2489 m), Monte Peralba (2693 m), Monte Cavallo di Pontebba (2239 m), Monte Zermula (2143 m), Monte Coglians (2780 m), Creta Forata (2462 m), Monte Canin (2587 m), Cimone del Montasio (2379 m), Jôf di Montasio (2753m), Grande Nabois (2313 m), Jôf Fuart (2666 m), Due Pizzi (2046 m), Jôf di Miezegnot (2087 m), Ponza Grande (2274 m), Monte Chiampon (1709 m), Monte Pramaggiore (2479 m).
Austria: Mittagskogel (2143 m), Latschur (2236 m), Reisskofel (2371 m), Spitzegel (2119 m), Polinik delle Alpi Carniche (2332 m), Hochstadel (2680 m), Keeskopf (3081 m), Petzeck (3283 m), Polinik del Kreuzeckgruppe (2784 m), Salzkofel (2493 m), Scharnik (2655 m), Sadnig (2745 m), Sonnblick (3106 m), Hafner (2076 m), Säuleck (3085 m), Grossglockner (3797 m), Hochalmspitze (3360 m), Hohe Geisel (2974 m), Grosser Rosennock (2440 m), Klomnock (2326 m).
Slovenia: Bavški Grintavec (2347 m), Jalovec (2645 m), Krn (Monte Nero, 2244 m), Prisojnik (2547 m), Razor (2601 m), Rombon (2208 m), Škrlatica (2740 m), Triglav (Tricorno, 2864 m), Veliko Špičje (2398 m), Grintovec (2558 m), Jezerska Kočna (2540 m), Mrzla Gora (2203 m), Ojstrica (2350 m), Raduha (2062 m), Storžič (2132 m), Olšina (1929 m), Stol (2236 m), Porezen (1630 m), Ratitovec (1667 m), Veliki Snežnik (1796 m).
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