La scalata è dura, ma dall’alto la vista è meravigliosa: lo sanno bene queste promesse dell’arrampicata tutta al femminile!
Diventare il o la migliore di tutti i tempi. In una parola G.O.A.T.: the greatest of all time. È il sogno di qualsiasi sportivo essere ricordato come il più bravo della sua categoria, per dedizione, successi raggiunti e record impressi nella storia. Non tutti ci riescono, tutti ci provano, pochissimi sono in grado di eccellere. Ovviamente, anche l’arrampicata non è da meno. Ce lo insegna la dedizione degli atleti che sfidano le pendici della roccia, bracciata dopo bracciata, per arrivare sempre più in alto. E ce lo dimostrano alcune tra le arrampicatrici più forti di sempre, in grado di segnare primati ancora indiscussi, sfidando sé stesse e le scalate senza sosta, fino alla vetta.
Scopriamo insieme quali sono le scalatrici più brave del mondo, le quale hanno impresso il loro nome nella storia della disciplina, raggiungendo successi incredibili, nonostante, la maggior parte di esse sia ancora giovanissima. Ma si sa: il talento non ha età.
La top tre delle climber più brave del mondo
Janja Garnbret
Considerata la migliore di tutti i tempi, Janja Garnbret è un’autentica leggenda dell’arrampicata sportiva: la sua lista di successi è senza eguale e include praticamente tutto ciò che si poteva vincere in questo sport. Non solo, Garnbret ha dimostrato la sua straordinaria abilità anche sulla roccia, affrontando alcune delle vie più difficili, come la “Fabela pa la enmienda” a Santa Linya, con un grado di 9a, e conquistando due vie a vista con un grado di 8c a Oliana, diventando così la prima alpinista donna a riuscire nell’impresa. Il suo incredibile percorso è iniziato fin da giovane. A soli 14 anni è entrata a far parte della nazionale giovanile slovena e, già nella sua prima stagione, vince il titolo di campionessa europea giovanile, sia nella categoria Lead che nel Boulder. L’anno successivo, ha consolidato la sua posizione nei primi posti, aggiungendo il titolo di campionessa mondiale giovanile alla sua collezione.
A partire dal 2016, quando è entrata nella Coppa del Mondo di arrampicata sportiva, la sua carriera è decollata a una velocità impressionante. Nel corso degli anni, ha accumulato più di 30 vittorie alla Coppa del Mondo e ha conquistato ben sei titoli mondiali. L’anno d’oro per Garnbret è stato il 2019, quando ha dominato le prove di Boulder, diventando la vincitrice assoluta di questa disciplina con un record di vittorie consecutive. Ma le sue imprese non si sono fermate qui. Ai Campionati Mondiali di Hachio, in Giappone, ha raggiunto l’apice del successo, diventando la prima arrampicatrice nella storia a vincere i titoli mondiali in tutte e tre le discipline – Lead, Boulder e formato 3×3. Il culmine della sua carriera è stato raggiunto alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021, quando Garnbret ha conquistato la medaglia d’oro nella gara femminile dell’arrampicata sportiva, alla prima apparizione della disciplina ai Giochi Olimpici.
Margo Hayes
Originariamente una ginnasta che si allenava presso la CATS Gymnastics di Boulder, Margo Hayes ha intrapreso la sua avventura nell’arrampicata all’età di 10 anni. Ma si trattava di un destino scritto nelle stelle: infatti, suo nonno, il dottor James Morrissey, fu il leader della prima salita riuscita della parete Kangshung sul Monte Everest, Per quanto riguarda Hayes, la sua carriera da sportiva ha subito una svolta quando si è unita al Team ABC, un programma di arrampicata giovanile di Boulder, dove è stata allenata da Robyn Erbesfield-Raboutou. Membro della squadra nazionale degli Stati Uniti, Hayes ha gareggiato in tutte e tre le discipline dell’arrampicata sportiva riconosciute dalla Federazione Internazionale di Arrampicata Sportiva: arrampicata lead, arrampicata veloce e bouldering. Nel 2015, ai Campionati Mondiali Giovanili IFSC ad Arco, Italia, Hayes ha ottenuto l’argento sia nel bouldering che nel lead, classificandosi dietro a Janja Garnbret. Nel 2016, Margo Hayes ha ricevuto il prestigioso Golden Piton Award nella categoria Sport Climbing da Climbing Magazine per aver scalato con successo ben 14 vie di grado 5.14.
Ma è il 26 febbraio 2017 che Hayes ha scritto la storia diventando la prima donna a scalare una via con una valutazione di 9a+, conquistando “La Rambla” a Siurana, in Spagna. Poco tempo dopo, il 24 settembre 2017, ha ottenuto un altro successo straordinario completando la terza ascensione femminile di un 9a+ quando ha scalato “Realization/Biographie” a Céüse, in Francia. Nel marzo 2019, Hayes ha coronato la sua carriera con il terzo 9a+ (5.15a), salendo “Papichulo” a Oliana, in Spagna, completando così la trilogia delle vie più prestigiose e impegnative con questa valutazione.
Laura Rogora
Nel palmares delle bravissime – e giovanissime – arrampicatrici più brave del mondo compare anche un’italiana: Laura Rogora. Classe 2001, la giovane romana ha iniziato a competere nelle competizioni di Coppa Europa giovanile di arrampicata sia nella lead che nel boulder a partire dal 2015. Il 28 febbraio 2016, a soli 14 anni, Logora ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arrampicata italiana diventando la prima arrampicatrice del paese a completare una via di grado 9a, con la ripetizione di “Grandi Gesti” a Sperlonga.
Nei Campionati Mondiali Giovanili di arrampicata, l’atleta ha dimostrato di essere un talento straordinario, ottenendo il titolo di campionessa nella categoria Youth B nel 2016 e una medaglia d’argento nella categoria Youth A nel 2018, per poi guadagnarsi un posto nella squadra nazionale alle Olimpiadi di Tokyo. Il 25 luglio 2020, con l’ascensione in libera di “Ali Hulk Sit Extension Total” a Rodellar, Spagna, Logora è diventata la prima scalatrice italiana e la seconda donna al mondo a scalare una via di grado 9b, stabilendo un risultato eccezionale. Il 22 agosto 2020, conquista il suo primo oro mondiale nella massima categoria, vincendo la Coppa del Mondo di Lead a Briançon. Il 4 ottobre 2021, l’atleta ha raggiunto l’apice della sua carriera scalando “Erebor” a Eremo Di San Paolo con una valutazione di 9b/+, diventando la prima donna al mondo a completare una via di questo grado.
Chi sono le arrampicatrici più forti di sempre
Angela Eiter
Angela Eiter è una talentuosa arrampicatrice austriaca che ha iniziato a praticare l’arrampicata all’età di undici anni. A quindici anni, aveva già raggiunto un livello notevole, salendo il suo primo 8a in palestra. Nel 2002, all’età di sedici anni, partecipa per la rima volta alla Coppa del mondo di lead di arrampicata, dimostrando il suo talento nel mondo competitivo dell’arrampicata, vincendo il suo primo titolo l’anno successivo e avviando una carriera costellata di successi. Reiter ha infatti vinto tre Coppe del mondo consecutive, nel 2004, nel 2005 (vincendo ben otto delle nove gare disputate) e nel 2006 (con sette vittorie su dieci gare). L’arrampicatrice austriaca ha anche vinto quattro campionati del mondo nella specialità di lead, conquistando il titolo mondiale nel 2005 a Monaco di Baviera, nel 2007 ad Avilés, nel 2011 ad Arco e nel 2012 a Parigi. Questi risultati eccezionali le sono valse il La Sportiva Competition Award nel 2006, un riconoscimento per le sue straordinarie prestazioni nell’arrampicata.
Purtroppo, nel settembre 2008, durante la terza prova di Coppa del mondo a Berna, ha subito un serio infortunio alla spalla sinistra che ha richiesto un’operazione in artroscopia dieci giorni dopo. Questo incidente ha interrotto prematuramente la sua stagione e l’ha costretta a una riabilitazione di nove mesi. Tuttavia, Angela è tornata a gareggiare con successo nel luglio successivo, partecipando al Campionato del mondo di arrampicata 2009 a Qinghai. Nel 2013, ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni, ma il suo amore per l’arrampicata l’ha spinta a continuare ad arrampicare su roccia. Nel settembre 2014, ha scalato il suo primo 9a in falesia salendo “Hades”, nella falesia di Götterwandl in Austria, seguito da altre salite di grado 9a nei mesi successivi. Nell’ottobre 2017, ha raggiunto un traguardo straordinario scalando La planta de Shiva 9b a Villanueva de Rosario in Spagna, diventando la prima donna nella storia a salire una via di questo grado.
Ashima Shiraishi
A soli 15 anni, Ashima Shiraishi è già una vera leggenda dell’arrampicata, e molti la considerano tra i migliori arrampicatori, inclusi gli uomini, di tutti i tempi. La sua straordinaria carriera ha avuto inizio fin da giovane: a soli sei anni, si arrampicava sulle rocce di Central Park, e a 13 anni era già diventata il più giovane arrampicatore di sempre a scalare una via con una difficoltà di 9+. In poco tempo, ha dimostrato un talento straordinario e si è affermata come una delle migliori boulderiste e scalatrici sportive del mondo. Le sue imprese comprendono vittorie in competizioni internazionali, nonché numerose prime salite femminili e il raggiungimento di record di giovane età. La sua straordinaria carriera è stata documentata in vari cortometraggi in stile documentario, e lei stessa è stata soggetto del cortometraggio “Return to the Red” nel 2012. Nel 2017, ha conquistato la categoria sport femminile agli USA Climbing Sport & Speed Open National Championships a Denver, Colorado, e si è classificata al secondo posto negli USA Climbing Bouldering Nationals, seguendo la campionessa Alex Puccio. In quell’anno, ha anche iniziato a competere nella Coppa del mondo di arrampicata tra gli adulti.
La sua straordinaria abilità nell’arrampicata le è valso il soprannome di “fenomeno del boulder” da parte del New York Times e il titolo di “Gretzky del granito” dal New Yorker, sottolineando la sua eccezionale influenza e talento nell’arrampicata.
Lynn Hill
Nel 1975, a soli quattordici anni, Lynn Hill ha iniziato la sua avventura nell’arrampicata, esplorando le pareti di granito del Parco nazionale di Yosemite e Joshua Tree insieme alla sua sorella. Prima di dedicarsi all’arrampicata, aveva già praticato la ginnastica artistica e il nuoto a scuola. Il suo amore per la scalata la ha portata a Yosemite, dove ha iniziato a scalare con Charlie Row e successivamente con John Long. Nel 1985, ha ampliato le sue esperienze di arrampicata con un viaggio in Europa, esplorando le pareti di calcare nel sud della Francia e in Italia. Durante questo periodo, ha partecipato alla prima competizione internazionale di arrampicata, Sportroccia 85, che è stata vinta da Catherine Destivelle.
Nel 1989, Hill ha subito un brutto infortunio a Buoux, cadendo da una sosta da venti metri d’altezza a causa di un errore nella legatura. Fortunatamente, l’urto è stato ammortizzato dagli alberi, e i danni riportati dall’atleta si sono limitati alla frattura di una caviglia. Ha continuato a partecipare alle competizioni di arrampicata fino al 1992, dominando le prime edizioni del Rock Master, vincendo cinque edizioni, di cui quattro consecutive. Successivamente, ha focalizzato la sua attenzione sulle spedizioni e sulle vie lunghe. Nel 1993, ha compiuto una straordinaria impresa salendo in libera la via “The Nose” su El Capitan, considerata fino ad allora impossibile. In seguito, è riuscita a salire “The Nose” in libera in meno di 24 ore. A partire dal 2005, l’atleta organizza i “Lynn Hill Climbing Camps”, dei seminari di arrampicata tenuti in diverse località negli Stati Uniti, con l’obiettivo di condividere la sua vasta esperienza e conoscenza nell’arrampicata con gli appassionati.
Luisa Iovane
Figlia di un grande appassionato di montagna, Luisa Iovane viene introdotta al mondo dell’alpinismo inizia fin da giovane, quando inizia a frequentare il Club Alpino Italiano e ad affrontare le prime scalate sulle Dolomiti. Nel 1978, nel corso di una scalata con gli amici a Passo Sella, avviene un incontro decisivo per la sua carriera professionale e privata: quello con lo scalatore austriaco Heinz Mariacher, che diventerà il suo compagno, di vita e di scalata. Nel 1984, Iovane ha conquistato il suo primo 7b ad Arco, seguito da un 7c nel 1985 e, l’anno successivo, un 8a. Nel frattempo, si è avventurata nelle prime competizioni di arrampicata, partecipando all’evento Sportroccia 85, aprendo la strada al mondo delle competizioni. Questa esperienza l’ha portata a partecipare alla prima edizione della Coppa del mondo di arrampicata nel 1989, consolidando ulteriormente la sua presenza nel mondo competitivo dell’arrampicata.