In risposta all’aumento degli appassionati di cammini, il Club Alpino Italiano (CAI) ha deciso di organizzare “Gli stati generali del turismo outdoor. Camminare l’Italia: verso una visione comune”
Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a una vera e propria esplosione della “Cammini mania”, un fenomeno che vede un numero crescente di persone riscoprire la bellezza del viaggio a piedi attraverso i numerosi sentieri e cammini che attraversano il Paese. Da Nord a Sud, la penisola offre una varietà di percorsi capaci di soddisfare tanto gli escursionisti esperti quanto i neofiti in cerca di un’esperienza immersiva nella natura e nella cultura locali. Tuttavia, questo entusiasmo crescente porta con sé la necessità di un approccio coordinato e condiviso per garantire la sostenibilità e la qualità di queste esperienze.
In risposta a questa esigenza, il Club Alpino Italiano (CAI) ha deciso di organizzare “Gli stati generali del turismo outdoor. Camminare l’Italia: verso una visione comune”, un evento di portata nazionale che si terrà a Venezia il 23 e 24 novembre 2024. La conferenza, patrocinata dal Ministero del Turismo e da Sport e Salute Spa, si propone non solo di riflettere sulla gestione e lo sviluppo dei cammini italiani, ma anche di promuovere le buone pratiche adottate a livello nazionale e internazionale.
Tavoli di lavoro tematici online per le regole sui cammini
Dal 14 ottobre al 6 novembre, il CAI ha previsto una serie di otto tavoli di lavoro tematici online, ciascuno dedicato a un aspetto cruciale del fenomeno dei cammini. Questi incontri virtuali rappresentano un’opportunità per coinvolgere attivamente rappresentanti di enti, organizzazioni e operatori del settore, ma anche per permettere al grande pubblico di partecipare come uditori. Le tematiche affrontate spaziano dalla segnaletica e manutenzione dei percorsi alla governance, dalla raccolta dati alla promozione e accoglienza.
Segnaletica e manutenzione: una priorità
Particolarmente rilevante è la questione della segnaletica e della manutenzione dei percorsi. Con l’aumento del numero di escursionisti, diventa fondamentale garantire che i sentieri siano chiaramente segnalati e ben mantenuti per evitare incidenti e per preservare l’ambiente naturale. La creazione di itinerari di lunga percorrenza e reti escursionistiche ben strutturate è essenziale per offrire un’esperienza sicura e appagante.
Governance e coordinamento
Un altro tema cruciale è quello della governance e degli organi di governo. La gestione dei cammini richiede un coordinamento tra diversi livelli amministrativi e attori coinvolti, dal governo centrale alle amministrazioni locali, dalle associazioni di volontariato ai privati. Solo attraverso una governance efficace è possibile garantire la coerenza e la sostenibilità delle politiche di sviluppo dei cammini.
L’importanza della raccolta dati sui cammini
La raccolta dati emerge come uno strumento indispensabile per comprendere e monitorare il fenomeno del turismo outdoor. Creare un osservatorio dedicato ai cammini consentirebbe di raccogliere informazioni preziose sui flussi turistici, sulle esigenze degli escursionisti e sull’impatto economico e ambientale di questi percorsi. Questi dati potrebbero guidare le decisioni future e contribuire a un miglioramento continuo dell’offerta turistica.
Inclusione e coinvolgimento dei giovani
L’aspetto dell’inclusione, della diversity e del coinvolgimento dei giovani è altrettanto significativo. I cammini possono diventare un mezzo per promuovere l’inclusione sociale e avvicinare le nuove generazioni alla natura e al patrimonio culturale. Garantire l’accessibilità a tutti, indipendentemente dalle capacità fisiche o dalle condizioni socio-economiche, è un obiettivo che può contribuire a un turismo più equo e sostenibile.
Promozione e accoglienza
Infine, la promozione e l’accoglienza rivestono un ruolo fondamentale. Comunicare efficacemente le opportunità offerte dai cammini italiani e garantire un’accoglienza calorosa e sostenibile sono elementi chiave per attrarre un pubblico internazionale e valorizzare le comunità locali. Le sinergie tra enti pubblici e privati possono creare un’offerta integrata capace di rispondere alle aspettative dei viaggiatori moderni.
Verso una visione comune per la gestione dei cammini
L’appuntamento di Venezia rappresenta dunque un momento cruciale per fare il punto sulla situazione attuale e tracciare una strada comune per il futuro. I risultati dei tavoli di lavoro saranno raccolti in un dossier che verrà presentato durante la conferenza e condiviso con enti e organizzazioni a livello locale e nazionale. Questo approccio partecipato e inclusivo mira a costruire una visione comune che possa guidare la crescita e lo sviluppo dei cammini italiani, rendendoli un modello di turismo sostenibile e responsabile per il resto del mondo.