Sono altissimi e possono essere ancora attivi, ma quel che è certo è che i vulcani più alti del mondo sono tutti in Sud America
I vulcani, spesso associati a fenomeni spettacolari e potenzialmente distruttivi, sono una parte fondamentale della geologia terrestre. Questi maestosi edifici naturali rappresentano uno dei modi in cui la Terra rilascia la sua energia interna, dando origine a terre fertili e a paesaggi mozzafiato.
Un vulcano è una struttura geologica terrestre che permette al magma, la roccia fusa proveniente dall’interno della Terra, di fuoriuscire in superficie. Questo processo è noto come eruzione vulcanica. I vulcani possono variare notevolmente nelle dimensioni e nelle forme, ma tutti condividono una caratteristica chiave: sono collegati a serbatoi di magma situati nelle profondità della crosta terrestre.
Le eruzioni vulcaniche possono comportare il rilascio di gas, cenere vulcanica, lava e roccia fusa. Questi materiali possono formare coni vulcanici, crateri, e depositi di cenere. I vulcani possono essere attivi, inattivi o spenti. Gli attivi sono quelli che hanno eruzioni recenti o mostrano segni di attività vulcanica. Gli inattivi non sono attivi al momento ma potrebbero risvegliarsi in futuro. Gli spenti non hanno eruzioni conosciute e non si prevede che diventino attivi.
I vulcani si formano a causa dell’interazione complessa tra le placche tettoniche, le enormi lastre di roccia che costituiscono la crosta terrestre. Quando due placche si spostano l’una verso l’altra (convergenza), si può verificare la subduzione, in cui una placca scivola sotto l’altra. Questo processo fa sì che la placca in subduzione si scaldi e si fonda, dando origine al magma. Il magma, essendo meno denso della roccia circostante, inizia a risalire verso la superficie.
Una volta che il magma raggiunge la superficie, può causare un’eruzione vulcanica. Questo può accadere in vari modi. Alcune eruzioni sono violente ed esplosive, mentre altre sono più tranquille e presentano un flusso di lava costante. La viscosità del magma, che dipende dalla sua composizione chimica, gioca un ruolo importante nella determinazione del tipo di eruzione.
La determinazione dell’altezza di un vulcano è un compito complesso, spesso soggetto a dispute tra gli studiosi a causa dei diversi metodi di calcolo e delle variazioni dovute all’erosione. La misurazion può variare a seconda della sua forma e della tecnologia disponibile. Tuttavia, uno dei metodi più comuni per misurare l’altezza di un vulcano è utilizzare il livello del mare come riferimento. La differenza tra il punto più alto del vulcano e il livello del mare è chiamata elevazione topografica.
In passato, le misurazioni topografiche venivano effettuate utilizzando livelli e teodoliti. Oggi, grazie alla tecnologia moderna, è possibile utilizzare il posizionamento GPS e le immagini satellitari per ottenere misurazioni più accurate. Alcuni vulcani sono così alti che possono influenzare il clima circostante e persino la composizione atmosferica, motivo per cui la misurazione precisa dell’altezza è importante.
Un famoso esempio di vulcano alto è il Monte Everest, che è il vulcano più alto del mondo misurato dalla base alla cima. La sua altezza è stata misurata con grande precisione utilizzando tecnologie avanzate.
Di seguito, ecco una classifica dei 10 vulcani più alti del mondo, basata su studi condotti dal Global Volcanism Program dello Smithsonian Institution National Museum of Natural History di Washington, D.C.
10 – El Solo (6.205 metri)
Il vulcano El Solo è situato nella regione della Patagonia, al confine tra Cile e Argentina. La sua localizzazione in un’area remota e inaccessibile lo rende una meta popolare per gli amanti dell’escursionismo e del trekking. La sua attività vulcanica più recente è incerta, poiché le informazioni a disposizione sono limitate. Tuttavia, è considerato un vulcano dormiente.
9 – Pular (6.233 metri)
Il vulcano Pular è noto per la sua posizione isolata e spettacolare nelle Ande cilene. Si trova vicino al confine argentino ed è parte del complesso vulcanico Pular-Pomerape. La sua ultima eruzione documentata risale a molto tempo fa, ma nel 1990 è stata segnalata una piccola esplosione in uno dei suoi crateri. Tuttavia, ulteriori dettagli sull’attività vulcanica di Pular sono limitati.
8 – Chimborazo (6.261 metri)
Il vulcano Chimborazo, situato in Ecuador, è noto per essere la montagna più distante dal centro della Terra a causa dell’ingonito rigonfiamento equatoriale. È il punto più alto delle Ande ecuadoriane ed è una meta popolare per gli alpinisti. La sua ultima eruzione risale all’anno 550, e oggi è considerato un vulcano spento.
7 – Parinacota (6.336 metri)
Il vulcano Parinacota si trova sul confine tra Cile e Bolivia ed è parte del complesso vulcanico Payachatas, che include anche il vulcano Pomerape. È noto per il suo aspetto conico e la sua ultima eruzione risale all’anno 290. Il Parco Nazionale Lauca, nelle vicinanze, ospita questo vulcano, ed è una destinazione popolare per gli amanti della natura e dell’escursionismo.
6 – El Condor (6.373 metri)
Situato in Argentina, il vulcano El Condor presenta una serie di coni vulcanici e campi di lava che si estendono per chilometri. Nonostante la sua imponenza, ci sono poche informazioni dettagliate sulla sua attività vulcanica recente. Come molti vulcani delle Ande, El Condor è considerato dormiente.
5 – Coropuna (6.377 metri)
Il vulcano Coropuna è il vulcano più alto del Perù ed è noto per il suo vasto ghiacciaio che copre una vasta area. La sua ultima eruzione risale all’anno 550. Questa montagna è una meta per gli appassionati di trekking e alpinismo e offre viste panoramiche spettacolari sul paesaggio circostante.
4 – Nevado de Incahuasi (6.638 metri)
Il Nevado de Incahuasi si trova al confine tra Argentina e Cile ed è noto per i suoi depositi di sale che creano forme simili a occhi nei ghiacciai, da cui il suo nome, che significa “Occhi del Salato”. Nonostante le dimensioni impressionanti, le informazioni sull’attività vulcanica passata e recente sono limitate. È considerato un vulcano dormiente.
3 – Tipas (6.658 metri)
Il vulcano Tipas è situato in Argentina, nella regione di Puna de Atacama. È uno dei vulcani più alti delle Ande e mostra una serie di crateri, cupole e coni vulcanici, testimonianza della sua attività vulcanica passata. Tuttavia, come la maggior parte dei vulcani della regione, è attualmente dormiente.
2 – Llullaillaco (6.739 metri)
Llullaillaco si trova al confine tra Cile e Argentina ed è noto per essere stato un importante sito Inca, dove furono scoperte tre mummie di bambini sacrificati, conosciute come i “Figli di Llullaillaco”. La sua ultima eruzione risale al 1877, ed è considerato un vulcano dormiente.
1 – Nevados Ojos del Salado (6.879 metri)
Nevados Ojos del Salado è il vulcano più alto del mondo, situato al confine tra Cile e Argentina. È noto per essere attivo, con l’ultima eruzione documentata nel 1993. La sua maestosità lo rende una meta ambita per gli scalatori, nonostante la sua attività vulcanica potenziale.
Questi vulcani, oltre ad essere tra le cime più alte del mondo, sono anche affascinanti per le loro caratteristiche geologiche e la loro storia. Rappresentano punti di interesse per gli appassionati di vulcanologia, escursionisti e amanti della natura, offrendo la possibilità di esplorare alcune delle regioni più remote e spettacolari del pianeta.
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