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Approfondimento

Energie rinnovabili e montagna, in Val di Rabbi c’è un nuovo rifugio green

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Alessia Barra

In Val di Rabbi è stato costruito un rifugio totalmente sostenibile, ecco come è fatto e come sfrutta l’energia rinnovabile

La natura va tutelata tanto quanto l’estetica del paesaggio montano. 

Da questo assunto di base probabilmente è nata l’idea di realizzare il Rifugio Dorigoni, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio.

Si tratta di un rifugio completamente autonomo dal punto di vista energetico, alimentato al 100% da energie rinnovabili grazie alla presenza di un impianto idroelettrico. 

Scopriamo come è fatto il rifugio e in che modo è stato reso autosufficiente a livello energetico.

Una storia fatta di impegno e tutela per l’ambiente

Il rifugio Dorigoni vanta oltre 120 anni di storia. Infatti, venne realizzato nel lontano 1981 e da allora l’impegno dei proprietari, dal punto di vista ambientale, è cresciuto sempre di più. 

Ecco le parole di Cecilia Iachelini, co-proprietaria del rifugio, che racconta come l’idea di un rifugio sostenibile sia sempre stata una sorta di meta da perseguire per loro: 

“Siamo partiti con la potabilizzazione dell’acqua, evitando di dover trasportare in rifugio bottiglie di plastica. Negli anni, mantenere lo standard in questo senso è diventato sempre più difficile: le norme sono infatti davvero stringenti. Ma noi captiamo le nostre risorse idriche dal vicino lago Sternai, servendoci poi di un potabilizzatore che ci consente la piena autonomia.”

Ma questo è stato solo l’inizio, perché sempre per avvicinarsi di più a quella importante meta di sostenibilità, è stato realizzato un impianto idroelettrico in funzionamento autonomo che consente al rifugio di poter ottenere tutta l’energia necessaria. 

Specifiche dell’impianto idroelettrico prodotto da IREM

L’ impianto fornisce energia pulita e 100% rinnovabile, in più è anche un esempio di innovazione e avanguardia tecnologica. 

L’azienda piemontese IREM, infatti, lo ha strutturato per essere totalmente automatizzato e controllabile da remoto. In più, grazie ad automatismi del sistema, non necessita di oli lubrificanti, aspetto che a sua volta tutela maggiormente l’ambiente. 

Il rifugio è praticamente autonomo dal punto di vista energetico e risparmiamo anche nel trasporto in quota di gas e di legna. Un ulteriore vantaggio è che questo ci permette di mettere in campo lavorazioni in cucina che altrimenti non sarebbero possibili, partendo direttamente dalla materia prima e non da prodotti confezionati.”

Val di Rabbi – Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 – montagneracconta.it

Insomma, una realtà totalmente sostenibile che si impegna concretamente per tutelare l’ambiente anche con piccole azioni quotidiane come la sostituzione delle vaschette di plastica e una raccolta differenziata dei rifiuti rigorosa, perché l’obiettivo è quello di non inquinare e non impattare in alcun modo sull’ambiente.  

“Per impattare il meno possibile, occorre innanzitutto assumere uno stile di vita sobrio ed essenziale. La prima regola per non inquinare, infatti, è quella di non consumare eccessivamente.”

Il rifugio Dorigoni dispone di 65 posti letto e ogni stanza è stata ristrutturata di recente per essere ancora più confortevole. Una vera oasi di pace che si adatta all’ambiente sia dal punto di vista estetico che energetico. L’unico rumore che spezza la pace che circonda questo rifugio a 2436 metri di altezza è un elicottero che atterra ogni tre settimane per rifornire il rifugio di viveri.

Non vi resta che andare a scoprire dal vivo la bellezza e l’efficienza del rifugio Dorigoni.

Alessia Barra

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