Se avete intenzione di trascorrere qualche giorno in Trentino-Alto Adige, ecco sette dolci ai quali non dovreste assolutamente rinunciare. Con il loro gusto e il loro profumo, rappresentano pienamente i sapori del posto e regalano magiche emozioni al palato
Il Trentino-Alto Adige è senza ombra di dubbio una delle regioni più magiche di tutta l’Italia.
Gli amanti della montagna qui possono trovare alcuni dei paesaggi più sorprendenti e affascinanti tra quelli che lo Stivale ha da regalare.
Come spesso accade, soprattutto nel Belpaese, all’altura di associano poi dei piatti strepitosi, in grado di regalare grandi emozioni al palato di chi li assaggia.
Oggi vogliamo soffermarci in particolare sui dolci del Trentino-Alto Adige, indicandovi sette ricette che dovete assolutamente provare se passate per questa terra magnifica.
Lo strudel
Partiamo ovviamente dal dolce più conosciuto, il Re dei dolci in Trentino-Alto Adige: sua maestà lo strudel.
Si tratta di uno dei dessert a base di mela tra i più apprezzati in tutto il Mondo.
Fondamentale è l’utilizzo della pasta matta per quanto riguarda l’impasto, alla quale è necessario unire poi una generosa manciata di mele del Trentino, meglio se di qualità Renette o Golden.
All’interno del ripieno non possono poi mancare uvetta e pinoli, oltre che una spruzzata di cannella, necessaria per restituire l’inconfondibile sapore di un dolce che trae le sue origini più a oriente, in Turchia.
Ogni famiglia in Trentino-Alto Adige ha la propria ricetta personale dello strudel, ma praticamente tutte concordano sul fatto che questo dolce debba essere servito tiepido, così da valorizzare tutti gli aromi presenti all’interno dell’impasto e del ripieno.
Il consiglio è quello di accompagnarlo a del vin brûlé, soprattutto ora che le temperature sono decisamente calate e l’inverno sta per diventare la stagione protagonista.
I grafòns o cròfeni
Altro dolce tipico del Trentino-Alto Adige sono i grafòns o cròfeni, dei ravioli fritti ripieni.
Tradizione vuole che la sera del Martedì Grasso in Val di Fassa si fosse soliti bruciare il Carnevale, pratica che consisteva nel rivestire un giovane con una copiosa quantità di paglia, trascinandolo poi per le strade del paese e svestendolo di tutta questa imbottitura solamente la sera, quando su un colle la paglia veniva bruciata sul fuoco.
Per l’occasione, chi assisteva a tale pratica mangiava i grafòns, dolci composti da una pastella a base di acqua, farina, uova e latte, a cui si aggiungeva un bicchierino di grappa trentina.
Il ripieno era, invece, a base di marmellata o confettura.
Oggi il cuore dei grafòns può accogliere vari ingredienti, in quanto esistono moltissime versioni diverse di questo dolce tipico.
Le confetture di albicocche o di mirtilli sono tra le più utilizzate per il ripieno, il quale è formato però spesso anche da fichi o uvetta.
La torta di grano saraceno con confettura di mirtilli rossi
Terzo dolce tipico che ci sentiamo di consigliarvi è la torna di grano saraceno con confettura di mirtilli rossi.
Piatto della tradizione agricola (il grano saraceno un tempo era tra le principali coltivazioni nella valle trentina, ndr), la produzione di tale dolce celebra il ritorno del grano saraceno nel granaio della regione.
Molto apprezzata oggigiorno è la versione prodotta presso la Baita Checco sul Ciampedie, dove è possibile mangiare una torta di grano saraceno gluten free e formata da farina (di grano saraceno ovviamente, ndr), uova, mandorle tritate, burro, nocciole, lievito, zucchero e scorza di limone, oltre che una mela grattugiata.
La guarnizione della torta prevede l’utilizzo di una confettura di mirtilli rossi, oltre che una spolverata di zucchero a velo per impreziosire ancora di più questo capolavoro culinario.
La Torta dei Frati ‘mbriaghi
Il Trentino-Alto Adige, si sa, è molto famoso in tutta Italia anche per le sue bevande alcoliche. Una su tutte? La grappa, ovviamente.
Questo liquore è alla base della Torta dei Frati ‘mbriaghi, un tipico dolce del periodo di carnevale, nato come modo per rendere decisamente più saporito il pane raffermo.
La ricetta tradizionale prevede che due fette di pane raffermo vengano passate prima nel burro e poi, dopo essere state fatte dorare, nel vino rosso o nella grappa, così da creare i Macagnani tipici della Torta dei Frati ‘mbriaghi.
Questo dessert particolare viene poi accompagnato con una marmellata di mirtillo rosso.
Gli stràboi
Grande espressione della cucina trentina sono anche gli stràboi, ricetta mutuata dalla tradizione tirolese.
Questo dolce è particolarmente diffuso nella Val di Cembra, dove non è raro trovare queste frittelle create mettendo insieme dei pezzi di impasto fritti nell’olio bollente e conditi con della marmellata di ribes.
Farina, latte, burro fuso, uova, grappa e un pizzico di sale sono gli ingredienti indispensabili per creare degli ottimi stràboi.
Il consiglio è quello di mixare tutti questi ingredienti in una pastella che deve poi essere lasciata riposare per una giornata, così da rendere il prodotto finale più croccante.
Una volta fritti, gli stràboi andrebbero mangiati caldi, con una guarnizione di zucchero a velo e un cucchiaio di marmellata a piacere.
Il brazedèl
Tipico del Capodanno è il brazedèl, una soffice ciambella ricoperta di zucchero (quello che le donne anticamente riportavano a casa dal mercato infilando sotto “el braz”, il braccio, ndr).
Tradizione vuole che questo fosse il dolce che il padrino regalava al figlioccio come segno di augurio per un nuovo inizio di anno.
Il brazedèl non viene, però, cucinato solamente a Capodanno. Questo dolce è largamente utilizzato in occasione di battesimi, comunioni e cresime all’interno della regione.
Come spesso accade, anche questo dolce vanta numerose ricette diverse tra loro.
A cambiare sono spesso i tempi di lievitazione previsti per la cottura, oltre che la quantità di alcuni ingredienti.
In Trentino-Alto Adige alcune famiglie, per esempio, amano aggiungerci dell’uvetta o della grappa.
La torta alla birra
La torta alla birra è un dolce del “riuso”.
Questa torta povera viene prodotta ammorbidendo con la birra del pane raffermo (spesso di segale, ndr), al quale si aggiunge poi del cumino e del finocchio.
Ciò che ne risulta è un dolce dall’incredibile carica aromatica, cui contribuiscono anche le mandorle tritate, la farina di mandorle, le uova e lo zucchero che completano l’impasto.
Una volta cotta questa torta, a completare l’opera è una guarnizione di confettura di mirtilli rossi e una spolverata di zucchero a velo.