San Patrizio la visitò nel V secolo e ora è meta di pellegrinaggio per moltissime persone (credenti e non solo). Conosciamo meglio il Croagh Patrick, la montagna sacra d’Irlanda immersa nella contea di Mayo
Nel cuore della Wild Atlantic Way, nella suggestiva regione nord-occidentale della contea di Mayo, in Irlanda, sorge l’imponente picco di Croagh Patrick, celebre per la sua vetta ricoperta di ghiaia.
Conosciuto anche come “The Reek”, si tratta della montagna sacra irlandese, in grado di attirare ogni anno migliaia di pellegrini durante la Reek Week (e in particolare il Reek Sunday).
Una vera e propria perla nella Terra di Smeraldo, capace di far battere il cuore a credenti e non solo.
Croagh Patrick, la montagna sacra d’Irlanda
La montagna di Croagh Patrick è stata a lungo il luogo di raduno in cui celebrare l’inizio della stagione del raccolto, nota come Lughnasa, intorno al 1° agosto.
In quest’area della contea di Mayo, gli archeologi hanno infatti rinvenuto reperti di arte neolitica sulla vetta del monte, arrivando alla conclusione che tale luogo fosse considerato sacro già migliaia di anni fa.
Nella cultura popolare irlandese il picco di Croagh Patrick si lega però principalmente alla figura di San Patrizio, il patrono dell’Irlanda.
Si narra infatti che nel 441 d.C. il santo abbia trascorso proprio su questo monte i 40 giorni della quaresima in digiuno.
È proprio per questo motivo che la montagna fu ribattezzata Croagh Patrick (Monte Patrick) nel XIV secolo, in onore del santo patrono.
In origine il rilievo si chiamava Cruachan Aigli.
Nel corso degli anni, il monte è così diventato una delle più importanti mete di pellegrinaggio per i cristiani, ma non solo.
Il sentiero che conduce al Croagh Patrick viene infatti percorso ogni anno da centinaia di migliaia di persone, credenti e non, desiderose di ammirare lo spettacolare panorama sulla Clew Bay, quando il tempo lo consente.
Dalla cima del monte, adornata da una cappella votiva, si gode infatti di un panorama mozzafiato, che abbraccia l’isola di Achill, a nord, e le Twelve Ben Mountains, a sud.
La falesia sul versante meridionale è nota nella leggenda come il luogo dove San Patrizio, con il suono delle sue campane, scacciò tutti i serpenti dall’isola.
Nei pressi della base del Croagh Patrick si trova, invece, il Tobair Padraig, ovvero il pozzo dove il santo battezzò i convertiti dopo essere sceso dalla montagna.
Da un punto di vista escursionistico, il percorso è considerato di moderata difficoltà, ma è bene tenere presente che le condizioni meteorologiche in questa zona possono cambiare rapidamente, rendendo più ardua la salita alla vetta e la ridiscesa.
Solitamente, questa escursione richiede circa tre ore e mezza: due ore per raggiungere la vetta e un’ora e mezza per scendere.
Durante il Reek Sunday, l’ultima domenica di luglio, una messa viene celebrata nella piccola chiesetta situata in cima (una chiesa è presente su questa montagna sin dal V secolo, sebbene l’edificio attuale sia stato costruito nel 1905).
Salita al Croagh Patrick: due possibili itinerari
Come abbiamo visto, il Croagh Patrick non è soltanto la principale meta di pellegrinaggio cattolico in Irlanda, ma rappresenta anche un’entusiasmante escursione a piedi che offre panorami spettacolari sulla baia di Westport.
Ogni anno, quasi un milione di visitatori, affrontano infatti la scalata alla vetta.
Oltre 30.000 persone lo fanno nel solo Reek Sunday, chi a piedi e chi persino in ginocchio (in segno di devozione).
Per raggiungere la cima, esistono due possibili itinerari: uno più breve e uno decisamente più lungo.
Il primo consiste infatti in un trekking della durata di qualche ora, mentre il secondo tiene impegnati per circa due giorni (si tratta dell’originale percorso battuto dai pellegrini).
Percorso breve
- Distanza: 7 km andata e ritorno
- Dislivello: 760 m
- Durata: 4-5 ore
- Partenza: Murrisk, sulla R355, 9 km a ovest di Westport per l’ascesa al Reek
- Arrivo: Murrisk
Percorso lungo
- Distanza: 37 km
- Durata: 2 giorni di cammino
- Partenza: Murrisk
- Arrivo: Balla
Il percorso completo del pellegrinaggio inizia nel villaggio di Murrisk, 8 km a ovest di Westport.
Il primo punto di riferimento lungo il cammino è la statua di San Patrizio, eretta nel 1928 da un pastore di Westport.
Pur non essendo una delle stazioni ufficiali del pellegrinaggio, l’area in cui è presente questa statua è diventata un luogo di preghiera e può rappresentare un obiettivo finale per coloro che non sono in grado di raggiungere la vetta.
Superata la statua, è possibile poi fare una pausa nel villaggio di Aghagower.
Il percorso prosegue quindi attraverso una pietraia insidiosa, prima di arrivare ai piedi del Reek.
Da qui, bisogna seguire il sentiero sul versante sud, fino in cima, da dove si potrà godere di una splendida vista sulla Clew Bay, sui monti Nephin e sul Connemara.
Il percorso prosegue poi seguendo le pietre contrassegnate con il simbolo della croce verso Killavally.
Si tratta del Tochar Phadraigh, un antico sentiero dei pellegrini che passa accanto a pozzi sacri, menhir, siti monastici e tumuli sepolcrali con incisioni rupestri.
Completa l’itinerario l’arrivo a Balla.
Consigli utili
Prima di intraprendere la salita al Croagh Patrick, è bene pianificare attentamente il proprio viaggio, specialmente se si decide ci optare per il percorso più impegnativo.
È fondamentale assicurarsi di essere adeguatamente preparati e di disporre dell’equipaggiamento necessario per affrontare il terreno, a tratti scivoloso.
Molto importante è verificare sempre le previsioni meteorologiche prima di iniziare l’escursione, così da essere pronti a fronteggiare cambiamenti climatici improvvisi.
Ovviamente, è indispensabile rispettare l’ambiente naturale che si attraversa durante il viaggio, portando sempre via tutti i propri rifiuti e i resti di cibo.
Nel caso in cui sia necessario accendere un fuoco, è importante prestare la massima attenzione e rispettare anche le proprietà private che si possono incontrare lungo il percorso.
Nella stessa ottica, quando si sale il Croagh Patrick è doveroso preservare il passato, rispettando le strutture archeologiche e i vecchi manufatti, e proteggere il presente, evitando di danneggiare rocce e piante.
Il rispetto non deve mai mancare, sia per la natura che per le persone che si incontrano sul cammino.
È bene evitare anche di produrre eccessivo rumore e rimanere sui sentieri designati, camminando su superfici compatte, così da evitare danni all’ambiente circostante, e seguendo attentamente tutte le istruzioni di sicurezza lungo l’intero percorso.