Il territorio delle Crete Senesi, che comprende i Comuni di Asciano e Rapolano Terme, è caratterizzato da un susseguirsi di biancane e calanchi. Le prime, riconoscibili per la loro forma a cupolette bianche, sono concentrate in particolare lungo la Via Lauretana, nel tratto tra Siena ed Asciano. I calanchi, invece, caratterizzati da profondi solchi del terreno “a lama di coltello”, si possono ammirare tra Asciano e Rapolano Terme e in tutta l’area intorno all’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore.
In questo itinerario in tre tappe con partenza da Asciano si attraversa il suggestivo paesaggio delle Crete Senesi. Durante il percorso, che si svolge lungo comode carrarecce e strade sterrate, si incontrano pievi, un borgo e una ex stazione termale. Siena dista dalle Crete qualche chilometro e, di tanto in tanto, appare all’orizzonte tra le colline il profilo della città. In questo paesaggio ondulato, che ricorda le onde di un mare di terra, si distinguono anche castelli e roccaforti. Ma l’edificio che si incontra più spesso è il podere, testimone di un’importante civiltà contadina.
L’area che circonda Asciano infatti è stata per secoli definita il “granaio di Siena”. Nei poderi, costruzioni semplici e isolate, si svolgeva la vita di intere famiglie che si dedicavano alla lavorazione dei campi (molto spesso colture come grano, vite e olivo). Attraverso il loro lavoro, i contadini hanno plasmato per secoli l’equilibrio e la bellezza del paesaggio.
In questa zona è stato rinvenuto anche un sito archeologico etrusco detto di Poggio Pinci. L’itinerario, ad anello, non presenta difficoltà ma è bene evitare di affrontarlo in piena estate, per via della quasi totale assenza di alberi lungo il percorso.
Si parte dal centro storico di Asciano in direzione della Chiesa di Sant’Ippolito. Poi si imbocca un sentiero erboso e si prosegue su una comoda carrareccia sterrata. Lungo il percorso si incontrano i poderi di Volpaie, Dolda, Monte Pollini. Si sale poi sul panoramico poggio Rabatta, costeggiando Poggio Pinci e attraversando il caratteristico piccolo borgo di Aia Vecchia. Quindi si raggiunge l’ex stazione termale di Montalceto e si prosegue attraversando il Borro di Meleto, infine si risale verso il podere Pecorile, mèta della prima giornata. Il segnavia da tenere d’occhio per questa tappa è quello del sentiero CAI n° 509.
Si parte quindi dal podere Pecorile e poco dopo (circa 100 metri), si prende il sentiero CAI n° 539, mentre si lascia a sinistra il sentiero CAI n° 509. Seguendo il sentiero si superano il podere Viliano, la Chiesa di Baccoleno e il podere Pisanella. Più avanti seguendo il largo sentiero si arriva a un torrentello, lo si supera e si svolta a destra, quindi si segue il corso del fiumiciattolo attraverso un boschetto. Attraverso i campi si risale sulle colline, verso il podere Rafanello e Casanova, fino a raggiungere la sommità del poggio Santa Lucia.
Giunti al poggio Santa Lucia, si lascia il sentiero Cai n° 539 e si imbocca il sentiero CAI n° 511, svoltando a destra. Dopo circa un chilometro si incontra un incrocio e si gira a destra sulla strada carrareccia CAI n° 541. In breve si raggiunge il podere di Enone, da dove parte il sentiero CAI n° 541/A. Prendendo quest’ultimo si attraversa il Borro la Copra, e infine si raggiunge nuovamente Asciano.
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