In questo articolo vedremo tutto quello che c’è da sapere sul canyoning, una disciplina sportiva adatta a chi ama la natura selvaggia e l’adrenalina
Il canyoning, noto anche come torrentismo, è uno sport all’aperto che consiste nel discendere fiumi, torrenti e cascate attraverso camminate, scivolate su rocce, tuffi e calate con corde, all’interno di gole profonde scavate dall’acqua nel corso dei millenni. Il pioniere di questa disciplina è considerato lo speleologo Alfred Martel, che agli inizi del Novecento iniziò le prime esplorazioni scientifiche delle Gole del Verdon in Francia. Negli anni ’80, francesi e spagnoli cominciarono a praticare il canyoning con un approccio più sportivo. Ma vediamo tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Tutte le caratteristiche e consigli su dove praticare il Canyoning
Il canyoning, noto anche come torrentismo, è un’attività che combina sport acquatici e di montagna. Si tratta della discesa di torrenti che scorrono attraverso forre rocciose, senza l’uso di canoe, kayak o gommoni. Si procede principalmente a piedi, utilizzando corde per calarsi nei tratti verticali o per attraversare punti particolarmente esposti, dove il rischio di caduta è maggiore. Le forre, gole, fossi o orridi che caratterizzano i percorsi di canyoning sono scavate e levigate dall’erosione dell’acqua e presentano vari livelli di difficoltà, richiedendo talvolta l’uso di tecniche alpinistiche oltre alla muta da sub. Da un certo punto di vista, questa disciplina è simile all’arrampicata sportiva poiché sviluppa forza muscolare, coordinazione e agilità.
A differenza degli sport estremi, il canyoning può essere praticato anche senza una preparazione specifica, purché si faccia affidamento sull’esperienza di guide specializzate. I percorsi variano in base al torrente e alla capacità dei partecipanti. È importante considerare che, una volta iniziata la discesa nella forra, non è possibile tornare indietro, ma bisogna proseguire fino alla fine.
È uno sport divertente, soprattutto a livelli medi o bassi di difficoltà. Salendo di livello, si passa dal divertimento alla sfida, ma non è comunque considerato un’attività estrema. Oggi il canyoning è praticato in tutta Europa (in particolare in Francia, Spagna, Italia, Austria e Grecia), in molti paesi dell’Est Europa, negli USA, Messico, Brasile, Australia, Nepal e Sudafrica.
I possibili rischi
Il canyoning non è considerato uno sport estremo, ma è importante essere consapevoli dei rischi, soprattutto se praticato in solitaria o senza guide esperte. Quest’ultima condizione è fortemente sconsigliata. L’ambiente delle forre è intrinsecamente inospitale e può diventare estremamente pericoloso in caso di condizioni meteorologiche avverse.
Il pericolo principale è rappresentato da improvvise piene dei torrenti causate dalle piogge, motivo per cui è fondamentale prestare attenzione alle previsioni meteorologiche. Inoltre, è consigliabile essere preparati a improvvisi abbassamenti di temperatura, poiché l’acqua dei torrenti tende a essere fredda anche durante l’estate.
Con l’attrezzatura e la preparazione adeguata, i pericoli su roccia sono generalmente minimi. Tuttavia, situazioni di pericolo soggettivo possono includere attacchi di panico durante la discesa con la corda o condizioni di spossatezza, che possono rallentare significativamente l’intero gruppo e aumentare il rischio di trovarsi ancora nella forra al calare della sera. È quindi fondamentale informarsi preventivamente sulle caratteristiche del luogo dell’escursione, per arrivare preparati e sicuri di poter completare il percorso senza problemi.
L’attrezzatura adatta
Per praticare il canyoning in sicurezza è fondamentale indossare una muta in neoprene per proteggersi dal freddo e dall’acqua durante la pratica del canyoning. Esistono calzature specifiche disponibili sul mercato, realizzate in neoprene o gomma, ideali per questo sport.
Inoltre, è essenziale avere con sé un’imbracatura, moschettoni e discensore per affrontare le cascate con sicurezza utilizzando le corde. Nel borsone o nello zaino è consigliabile portare un coltello, un martello e tasselli per eventuali necessità. Naturalmente, non bisogna dimenticare l’importanza di indossare un casco protettivo per la testa.
Ma dove è possibile fare canyoning in Italia? Ecco la lista dettagliata dei migliori luoghi del nostro Paese.
Orridi di Uriezzo, Piemonte
Il punto di partenza per esplorare gli Orridi di Uriezzo è Baceno (VCO). Da qui inizia un’avventura nel cuore del canyoning, tra cascate, strapiombi vertiginosi e piscine naturali. Conosciuti come il “Gran Canyon del Piemonte”, gli Orridi di Uriezzo sono una serie di gole scolpite nel granito dai torrenti che una volta scorrevano giù dal Ghiacciaio del Toce, offrendo uno spettacolo unico con le famose Marmitte dei Giganti, scolpite dalla potenza dell’acqua nella roccia. Le pareti lisce e umide, con scarsa luminosità, hanno favorito lo sviluppo di un ecosistema complesso, ricco di muschi e felci.
Torrente Cormor, Lombardia
Il canyon scavato dal torrente Cormor, in Valmalenco, Lombardia, è un vero gioiello naturalistico. Il corso d’acqua ha scavato profondamente nella tipica roccia verde della Valmalenco, la serpentinite, creando un sistema di cunicoli sotterranei. Gran parte del percorso viene affrontato al buio, offrendo uno spettacolo di giochi di luce e colore unico.
Orrido di Pradis, Friuli-Venezia Giulia
Nel cuore delle Prealpi Carniche, si trova l’Orrido di Pradis, nel comune di Clauzetto (PZ), Friuli-Venezia Giulia. Questo canyon carsico, ricco di cavità, cascate e archi naturali, è un vero paradiso per gli appassionati di speleologia. Numerose grotte testimoniano il passaggio dell’uomo preistorico, tra cui le famose Grotte Verdi e la Grotta del Clusantin.
Canyon Gorropu, Sardegna
Il Canyon Gorropu, alto 500 metri, è una meraviglia della natura nascosta nel Supramonte, in Sardegna. Modellato dallo scorrere del rio Flumineddu, è considerato uno dei canyon più spettacolari d’Europa. Le pareti verticali e le leggende che circondano il luogo creano un’atmosfera magica.
Gole dell’Alcantara, Sicilia
Le Gole dell’Alcantara, in Sicilia, sono un’altra meraviglia naturale create dal Fiume Alcantara. Le strette gole laviche, conosciute localmente come gole, offrono uno spettacolo unico con pareti verticali e prismi basaltici che si estendono per circa 400 metri. La bellezza delle Gole dell’Alcantara è stata riconosciuta nel 2010 con il premio di Destinazione Europea di Eccellenza (EDEN).
Cole del Raganello, Calabria
Le Gole del Raganello offrono uno spettacolo mozzafiato nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. Questo canyon, lungo 32 chilometri, vede il fiume Raganello solcare 13 chilometri tra gole profonde, incorniciato a nord dalla Timpa di San Lorenzo e a sud dalla Timpa del Demanio. In alcuni tratti, le pareti delle gole si ergono fino a 700 metri di altezza. Il percorso completo del canyon, con un dislivello di circa 500 metri, può essere suddiviso in due sezioni: le Gole Alte del Raganello, conosciute anche come Gole di Barile, situate tra la Timpa di San Lorenzo e la Timpa di Cassano/Porace nel territorio di San Lorenzo Bellizzi, e le Gole Basse del Raganello nel comune di Civita, che vanno dal Ponte del Diavolo al Pietraponte.