In Italia, la vendita pubblica dello spray anti-orso continua a suscitare dibattiti e controversie normative. Tuttavia, interrogarsi sulla sua effettiva efficacia e sui rischi potenziali è un passo cruciale prima di considerarne la legalizzazione e la diffusione. Le esperienze internazionali, soprattutto negli Stati Uniti, e le preoccupazioni legate agli usi impropri di questo prodotto richiedono un’analisi approfondita prima di adottare politiche riguardanti questo strumento.
L’incidente mortale che ha coinvolto un uomo e un orso in Trentino nell’aprile 2023 ha catalizzato l’attenzione pubblica e della politica sull’opportunità di introdurre lo spray anti-orso come misura di sicurezza. Sebbene studi e testimonianze negli Stati Uniti suggeriscano che questo strumento sia efficace nel dissuadere gli orsi negli incontri ravvicinati, molti Paesi europei, inclusa l’Italia, lo considerano equiparabile a un’arma e, almeno fino ad oggi, ne regolamentano severamente l’accesso.
Un articolo recente pubblicato dai Nuovi Fogli dell’Orso del Parco Naturale Adamello Brenta ha cercato di fare chiarezza su questa questione, analizzando la letteratura scientifica esistente a livello mondiale. Secondo tale analisi, lo spray anti-orso contiene oleoresin capsicum, un composto presente nei peperoncini che causa irritazione agli occhi, alla pelle e alle mucose.
È disponibile in bombolette simili a quelle di dimensioni d’acqua e viene utilizzato per respingere gli orsi in caso di incontri ravvicinati. Tuttavia, mentre in Nord America è considerato uno strumento efficace per evitare qualsiasi conflitto tra uomo e orso, in Europa la sua legalizzazione è ostacolata dalla preoccupazione che possa essere utilizzato impropriamente.
Infatti, il timore principale riguarda il possibile abuso dello spray come arma in situazioni illegali, come dimostrato dai casi riportati negli Stati Uniti, dove è stato impiegato in contesti di protesta, scontri ed episodi di criminalità. Questi utilizzi impropri possono causare danni permanenti agli individui colpiti e complicare ulteriormente la gestione della sicurezza pubblica.
Nonostante l’efficacia dichiarata dello spray anti-orso nel 98% dei casi di incontri ravvicinati con gli orsi, ci sono state segnalazioni di situazioni in cui lo spray non è stato utile nel dissuadere gli animali o nel modificare il loro comportamento aggressivo. Questo può essere attribuito a vari fattori, tra cui un uso improprio dello spray o la mancanza di tempestività nella sua estrazione durante un’aggressione dell’animale.
Secondo gli esperti del Parco Adamello Brenta, è importante quindi considerare tutte le misure preventive disponibili per gestire gli incontri con gli orsi, inclusa la sensibilizzazione delle persone sul comportamento da adottare in presenza di fauna selvatica. Tuttavia, promuovere l’uso dello spray anti-orso potrebbe avere effetti collaterali indesiderati, come un aumento della percezione del rischio e una riduzione dell’attenzione verso i veri pericoli.
Sebbene lo spray anti-orso possa quindi rappresentare uno strumento utile per la protezione personale in determinati contesti, è fondamentale considerare attentamente i rischi e i benefici prima di adottare politiche normative in merito alla sua vendita e utilizzo. La sicurezza pubblica e il benessere degli animali selvatici devono essere ponderati con attenzione per trovare un equilibrio che protegga sia gli esseri umani che l’ambiente intorno a noi.
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