Sei un appassionato di montagna e hai il desiderio di leggere qualche buon libro a riguardo durante le tue vacanze tra le vette, ecco la lista dei migliori!
Sono tantissimi gli appassionati di montagna che vanno alla ricerca di libri che possano aumentare la loro conoscenza o, semplicemente, che riescano ad accompagnarli durante le loro escursioni o le loro vacanze sulle vette più belle. Ma come scegliere quali libri leggere durante qualche giorno di relax o una delle tante escursioni? Di seguito troverete una lista di proposte che possono essere perfette per chiunque: sia per chi è appassionato di vette, sia per chi ama gli sport di montagna e sia per chi ama rilassarsi nei paesaggi di montagna.
I libri che dovrebbero leggere tutti gli appassionati di montagna
“Senza mai arrivare in cima. Viaggio in Himalaya” di Paolo Cognetti. Chi è appassionato veramente di montagna sa che la cima non è davvero la meta e il traguardo più ambito, come può pensare chi guarda da fuori. Chi è abituato a camminare sui costoni, su ampie vallate che circondano le vette più alte sa che la cima non è tutto. Ciò che conta per chi affronta un cammino è il percorso, il saper gestire la fatica del viaggio e viverlo pienamente. Paolo Cognetti descrive tutto questo attraverso il suo taccuino di viaggio con annesse immagini e puntuali report del suo cammino sull’Himalaya.
“Sdraiato in cima al mondo” di Cala Cimenti. Questo libro parla proprio della storia di Cala Cimenti, un grande escursionista e alpinista. Il romanzo ripercorre i momenti salienti della sua vita, dei suoi viaggi e delle sue scalate in cima alle montagne, come ad esempio la vetta del Nanga Parbat e il terribile Gasherbrum VII. Quest’ultima è l’avventura più tremenda che Cala riesce a superare, è il 20 luglio del 2019 ha appena raggiunto la vetta e inizia la discesa con i suoi sci, si gira per aspettare il suo compagno il quale, inavvertitamente, perde il controllo e inizia a cadere inesorabilmente. Il compagno, Francesco Cassardo è ferito, i soccorsi non riescono ad arrivare, sarà la sola forza di Cala Cimienti a tenere vivo l’amico nell’attesa dei soccorritori, che arriveranno solo qualche giorno dopo. Un libro potente e intenso, assolutamente da leggere.
“Everest 1953” di Mick Conefrey. È il 2 giugno 1953 e mentre la Gran Bretagna celebra l’incoronazione di Elisabetta II, i media diffondono le prime notizie di un altro evento epocale: la conquista dell’Everest, la vetta più alta del nostro pianeta. Il neozelandese Edmund Hillary e lo Sherpa Tenzing Norgay diventano i primi uomini a raggiungere la cima del mondo. A sessant’anni da questa straordinaria impresa, Mick Conefrey, attraverso documenti inediti e interviste dirette con i protagonisti, ricostruisce gli eventi che hanno portato al trionfo britannico. Svela retroscena, crisi e polemiche, sia sulla parete dell’Everest che in patria, mai narrate prima: dalla ricerca avventurosa di finanziamenti alla ribellione degli Sherpa, dalle avverse condizioni meteorologiche all’ostilità della stampa nazionale. Grazie alla sua appassionata indagine tra lettere, diari e ricordi dei protagonisti di allora, Conefrey ha creato un libro che racconta una delle epoche più leggendarie della storia dell’alpinismo.
“Lettere dall’Himalaya” di Reinhold Messner. Messner è un famosissimo alpinista che nel lontano 1984 ha raggiunto la cima dell’Himalaya, ma prima di farlo ha studiato, ricercato e analizzato ogni singolo documento che potesse essergli utile per questa intricata impresa. Non tralascia neppure la scrittura di lettere, importantissima testimonianza di chi, prima di lui, aveva intrapreso questo viaggio. Da Mummery a Mallory, da Herzog a Buhl, Messner instaura una fitta corrispondenza, che viene riportata in questo interessantissimo libro.
“Tutti gli uomini del K2” di Mirella Tenderini. Ci sono il K2 del Duca degli Abruzzi, quello di Houston, quello di Desio, di Bonatti, di Diemberger, di Viesturs. Ogni ascesa è una narrazione a sé, un’avventura distinta da tutte le altre. In questo libro, tuttavia, Mirella Tenderini dà voce alla montagna stessa. Essa diventa la protagonista e l’artefice del destino di centinaia di uomini che, per secoli, l’hanno ammirata, idolatrata, scalata, esplorata, o addirittura conquistata, sconfitta. Nel caso del K2, è la montagna degli italiani, e la spedizione guidata da Desio nel 1954 rappresenta una svolta nella storia del K2 e delle spedizioni alpinistiche. Il modo in cui è stata condotta e le polemiche che ha suscitato sono ancora oggi argomenti infuocati, con molti aspetti oscuri che l’autrice riesce a illuminare, ripercorrendo ogni fase che ha portato al raggiungimento della vetta. Una storia di uomini, rivalità, generosità, conflitti, nazionalismi e individualismi.
“La Montagna Dentro” di Hervé Barmasse. Hervé Barmasse si distingue per le sue imprese alpinistiche e avventure estreme. All’età di sedici anni, abbandona lo sci agonistico a seguito di un grave incidente, trovandosi costretto a reinventarsi. Il Cervino diventa testimone della sua crescita e della trasformazione in uomo. Dopo ogni viaggio e ogni scalata su cime remote, fa ritorno alla sua montagna, affrontandola in tutte le stagioni e creando nuove vie. Hervé condivide la sua storia, la passione, la fatica e l’emozione delle sue scalate. L’alpinista emerge come individuo, affrontando imprese straordinarie. Queste pagine non celebrano semplicemente un campione dell’estremo, ma narrano ciò che si cela dietro l’avventura dell’alpinismo, dove il coraggio delle decisioni è sempre intrecciato alla fragilità e alla paura. In parete, come nella vita.
“Kalipè. Lo spirito della montagna” di Massimiliano Ossini. Dall’una parte, il flusso tumultuoso del fiume della realtà, i primi passi in una carriera sotto i riflettori e la meravigliosa scoperta del mondo televisivo. Dall’altra, l’abbraccio tenero e rigoroso della montagna, la fatica del sentiero, la magia che si respira in vetta. Nel mezzo, un giovane innamorato dei campi e desideroso di ossigeno, che si trasforma in un uomo sempre alla ricerca di significato. Rivisitando i momenti chiave della sua vita, Massimiliano Ossini sperimenta l’amore e l’amicizia, le gioie della famiglia e il miracolo della paternità, una carriera di successo, ma soprattutto il dialogo intimo e profondo con se stesso, costellato da piccoli gesti, incontri significativi e continue scelte di libertà. Ogni volta che, lasciando il caos della città, inizia a salire per respirare l’ineffabile panorama della natura, tra gli orizzonti e le rocce trova il silenzio, un maestro impagabile che gli insegna ad amarsi, a comprendersi, a scrutare dentro di sé. Perché la sfida più grande è liberarsi del superfluo per ritornare all’essenziale, cadere nei crepacci e imparare a risalire, mettersi in gioco ogni giorno per diventare testimone di quella bellezza che brilla inesauribile, fuori e dentro di noi.
“Nelle Terre Estreme” di Jon Krakauer. Nell’aprile del 1992, Chris McCandless intraprese un solitario viaggio nei vasti spazi selvaggi dell’Alaska. Due anni prima, al termine degli studi, aveva abbandonato ogni possesso e donato i suoi risparmi in beneficenza: desiderava allontanarsi dalla civiltà per abbracciare la natura. Non adeguatamente equipaggiato e senza preparazione alle condizioni estreme, venne rinvenuto morto da un cacciatore, quattro mesi dopo aver lasciato la civiltà per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al suo corpo fu trovato un diario, iniziato al suo arrivo in Alaska, che ha permesso di tracciare le sue ultime settimane. Jon Krakauer, con la collaborazione della famiglia di Chris, si è dedicato a ricostruire il lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l’America alla ricerca di un sogno. “Nelle terre estreme” non è solo la narrazione degli eventi che portarono Chris McCandless alla morte, ma è anche una metafora del rapporto tra la nostra civiltà e la natura circostante. È un formidabile tentativo di esplorare le segrete vibrazioni che attraversano ogni giovinezza, un viaggio del corpo e dell’anima scritto da un maestro del racconto d’avventura, che si lascia coinvolgere, insieme al lettore, dalle figure eroiche di cui parla.
“Il passo successivo” di Ueli Steck. Ueli Steck, noto come il “Swiss machine”, perse la vita in Himalaya il 30 aprile 2017, all’età di quarantun anni. Fu un protagonista dell’alpinismo contemporaneo, specializzato in velocità e free soloing, e stava preparandosi per la sfida di attraversare Everest e Lhotse in solitario, seguendo il puro stile alpino. Ogni sua impresa era preceduta da una preparazione scrupolosa, e nulla lo soddisfaceva più di aver saputo valutare attentamente il pericolo. Quando, il 17 novembre 2015, stabilì un incredibile record di velocità scalando la Nord dell’Eiger in due ore e ventidue minuti, dichiarò che più del record era felice di non essersi mai “trovato in situazioni di rischio”. Tuttavia, Steck era consapevole che “non importa quanto ci si prepari, in montagna c’è sempre la possibilità di imprevisti, forse è proprio questo che rende l’alpinismo così affascinante”. Nel libro “Passo successivo”, Steck riflette con straordinaria onestà intellettuale sulle profonde motivazioni che lo hanno spinto ad affrontare avventure considerate “impossibili”, come la salita in ventotto ore della parete Sud dell’Annapurna, e sulle sensazioni che hanno seguito il successo: euforia, certo, ma anche un senso di vuoto, di solitudine e di paura a posteriori.
“Nanga” di Simone Moro. L’affinità di Moro con il Nanga Parbat è una rivelazione, un’inspirazione che si accende tra le pagine dei libri che Simone leggeva da ragazzo, racconti di imprese straordinarie di alpinisti come Albert Mummery, Hermann Buhl e Reinhold Messner, che su quella montagna avevano lasciato il segno e in alcuni casi, tragicamente, la vita stessa. Nel corso del tempo, questa ispirazione si è trasformata in una passione travolgente, un vero e proprio amore per una vetta maestosa che nel corso degli anni aveva respinto molti alpinisti. Nell’estate del 2003, Moro ha finalmente l’opportunità di avvicinarsi alle sue imponenti pareti, ma il suo primo tentativo di raggiungere la vetta si conclude con un fallimento. Tuttavia, ciò non segna la fine del sogno; al contrario, è solo l’inizio di un corteggiamento paziente durato tredici anni, un viaggio appassionante ed emozionante che l’autore condivide in questo coinvolgente libro.